Redaz. sulla Siria

Al Dott. Davide Frattini

redazione sull’immigrazione dalla Siria

– Annapia, Chiara, Giulia, Olivia, Simona.

La coalizione dei 65 paesi guidati dagli americani si sta impegnando nella lotta contro l’ISIS; inoltre, da recenti studi si evince che nei primi dieci mesi del 2015 già 700mila persone siano fuggite dalle guerre, attraversando il Mediterraneo. Hollande, come scritto su “La Stampa”, ha esplicitato: « Dobbiamo distruggere ISIS colpendo le sue finanze […] e riconquistare territori controllati dallo Stato islamico». È questa la strategia adottata dalla coalizione per limitare la fuga degli abitanti siriani? Secondo noi, l’idea di Hollande potrebbe portare a un aumento dell’emigrazione da questi territori: quali sono le sue considerazioni a riguardo?

L’ONU e le ONG mostrano sui loro siti ufficiali i report del loro lavoro in questi luoghi: essi stanno cercando di far fronte alla situazione dei profughi insegnando loro le norme da seguire per migliorare le condizioni di vita e il modo di affrontare i pericoli. Tutto ciò potrebbe portare a dei cambiamenti significativi, ma è anche vero che tali interventi potrebbero essere solo delle soluzioni temporanee. Qual è la prospettiva dello scenario futuro dei rifugiati? Ci sarà la possibilità di rimpatriare queste persone?

L’orrore della Seconda guerra mondiale sembra non essere servito a niente: si verificano ancora oggi episodi di violenza e atti disumani, primo tra tutti il filo spinato lungo i confini degli stati eurasiatici, come documentato dai filmati trasmessi in televisione. L’espressione “Sbagliando si impara” in questa situazione non pare adeguata, anzi è come fare un passo avanti e due indietro. È stato forse il regredire delle comunicazioni tra i paesi a creare questa situazione? La divisione degli stati arabi secondo le logiche europee può cambiare i confini futuri geografici delle zone interessate oggi dalla guerra?

Come già detto, molte organizzazioni internazionali si stanno adoperando per l’assistenza alla popolazione locale che, in questo momento, è vittima di soprusi e violenze. Essendo lei un giornalista che lavora a contatto con questa difficile realtà, ha visto e toccato con mano l’effettiva situazione in cui vivono i profughi?

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