Redaz. sulla Cina

Al Dott. Santevecchi

redazione sulla Cina

– Chaimae, Miriam, Myriam, Sofia C., Sofia G.

 

Introduzione

Ciò che riassume tutto il nostro lavoro e le domande che abbiamo ricavato si concentrano specialmente sullo scenario futuro che si prospetta per la Cina, paese in cui lei opera come inviato, e in che modo tutte le azioni compiute da essa in tutti questi anni potranno influire, sia positivamente che negativamente, sul suo essere una delle più grandi potenze economiche mondiali. Durante il nostro percorso, abbiamo affrontato molti temi: l’economia (abbiamo scoperto che in Cina si è recentemente registrato un calo del PIL, nonostante rimanga nella sua posizione di potere), il terrorismo e la libertà di stampa, un problema che affligge senza dubbio la Cina. Prima di rivolgerLe le nostre domande, però, vorremmo ringraziarLa per la sua disponibilità! E ora Le chiediamo:

Leggendo il suo articolo sul Corriere della Sera del 2014 riguardo al Tibet (http://www.corriere.it/reportages/esteri/2014/tibet/?refresh_ce-cp) , siamo rimasti sconvolti perché, molte donne e molti bambini, in segno di protesta, in quanto plagiati e oppressi soprattutto dalla violenza, sono arrivati al punto di bruciarsi vivi.

Com’è possibile che si debba arrivare a queste forme estreme di protesta per avere voce senza che ci sia un’attenzione mediatica (noi l’abbiamo scoperto solo grazie a questo concorso, la notizia non è stata divulgata con la giusta importanza sui mezzi di comunicazione più vicini a noi) tale da impedirle?

Un’altra situazione che noi abbiamo ritenuto simile alla questione tibetana è quella degli Uiguri, non solo perché durante la loro storia sono stati soggetti a numerose altre popolazioni e sono repressi dalla politica cinese con la sovversione etnica, ma anche per la difficoltà di trovare informazioni riguardo a questa popolazione di etnia turca. Può essere, dunque, questa situazione paragonabile a quella che la politica cinese ha attuato in Tibet?

http://www.limesonline.com/uiguri-terrorismo-ed-energia-xinjiang-snodo-irrisolto-della-cina/53884

Sulla base di ciò, destabilizzare lo Xinjiang, per rendere questa regione in futuro un comodo passaggio per gli oleodotti, avrebbe forti ripercussioni sull‘economia cinese?

Gli attentati uiguri (http://www.limesonline.com/in-cina-con-lattentato-di-kunming-il-terrorismo-islamico-cambia-tattica/59117?refresh_ce) sono ricollegabili maggiormente al terrorismo islamico o a forme di protesta, come quelle che hanno avuto luogo in Tibet?

Per migliorare l‘economia la Cina ha bisogno del petrolio. Molti Paesi occidentali, nel corso di tutto il Novecento, hanno partecipato e partecipano ai conflitti che coinvolgono la Siria, finanziandola ed esportando le armi, per avere accesso ai pozzi petroliferi, dei quali la Siria è ricca. La Cina, che in questo periodo sta attraversando una crisi economica (come abbiamo scoperto da Focus, nell’articolo del 10 luglio 2015 di Rebecca Mantovani, http://www.focus.it/comportamento/economia/la-crisi-economica-bolla-cinese-2015-speculazione-immobiliare-cause-e-conseguenze), vuole ottenere anche lei il controllo della Siria per accedere ai suoi pozzi?

VA-2