Redaz. sul terrorismo

Al Dott. Beda Romano,

la redazione sulla comunicazione oggi

– Federica, Lucia, Marco, Martina, Samuele.

Manipolazione delle informazioni:

Stiamo pensando alla manipolazione delle informazioni.

Ci chiediamo come ci vengano fornite le informazioni che leggiamo sui giornali, su internet o che sentiamo al telegiornale. Quanti intermediari ci sono dalla “prima” descrizione oggettiva del fatto al nostro articolo di giornale?

Chi sono questi intermediari, e come manipolano le informazioni in loro possesso? Esistono ancora persone che, come nel film “Good morning Vietnam”, barrano in rosso le notizie da non far sapere alla comunità?

Continuo bisogno di informazioni:

Nel 2015 il mondo è in continua evoluzione, ogni giorno vengono inviate attraverso i media informazioni di ogni tipo. La gente ormai si è abituata a ricevere informazioni da ogni parte e si sente isolata dal mondo se non ne riceve abbastanza: per questo si parla di “continuo bisogno di informazioni”.

Come viene colmato questo bisogno? La qualità delle notizie che ci vengono trasmesse è da ritenersi buona? Le notizie che leggiamo sono vere? Che ruolo ha il giornalista? Come riesce ad acquisire uno sguardo d’insieme?

Russia e Turchia:

Il 24 novembre 2015, alle 9:20 del mattino circa, è stato abbattuto un cacciabombardiere russo dalla Turchia al confine con il territorio siriano. Nei giorni seguenti la tensione tra la Russia e il Paese che ha distrutto l’aereo militare è aumentata, dapprima con un declino di responsabilità da parte di entrambe le nazioni (secondo la Russia, infatti, il velivolo avrebbe sorvolato solamente il territorio siriano, per l’altro Paese anche lo spazio aereo turco) e in seguito fino ad arrivare a scambi di accuse assai pesanti e gravi, quali lo scambio di petrolio da parte della Turchia (e in particolare gestito dalla famiglia del presidente Erdogan) con l’ISIS, denuncia in seguito ribaltata dalla nazione colpita da questa insinuazione, che ha affermato che il commercio avviene invece tra Russia e l’organizzazione terroristica.

In questi giorni la “guerra fredda” tra i due Paesi ha toccato livelli inquietanti e preoccupanti, e rende adesso più difficile la formazione di una coalizione anti-terroristica auspicata dal Presidente della Repubblica francese François Hollande e inoltre da altri capi di stato. È quindi possibile che questa mancanza di comunicazione diretta e frontale tra il presidente Putin ed Erdogan abbia conseguenze imprevedibili e pericolose per l’Occidente alla soglia di una guerra, per il momento costituita solo da bombardamenti sui territori occupati dall’organizzazione terroristica, e possa quindi creare un ulteriore motivo di disaccordo tra i Paesi portando ad un altro nulla di fatto?

Nemico invisibile:

In seguito agli ultimi attentati terroristici avvenuti a Parigi venerdì 13 novembre 2015 si è sviluppata una tendenza ad avere paura di un nemico non identificato. Si pensi soltanto alle stime riviste in ribasso da parte dell’ISTAT sulla crescita del PIL italiano, passando dal +0,9% previsto dal governo a un +0,7%, flessione in parte dovuta all’aggravarsi della situazione internazionale; un altro esempio di questa tendenza è l’incertezza dimostrata dall’Europa (non solo, sia chiaro, intesa come istituzione sovranazionale, bensì come insieme dei vari cittadini europei) e dalle reazioni dimostrate: una proposta è ad esempio la redazione di elenchi dei passeggeri che viaggiano a bordo degli aerei verso destinazioni entro e oltre i confini europei. E sia nel nostro continente che oltreoceano ci sono sempre più persone che si sentono preoccupate dai recenti attentati: tanto per proporre un esempio, negli USA dall’11 dicembre 2015 il 63% della popolazione teme attentati che potrebbero avvenire nel Paese.

Alla luce di questi atteggiamenti recenti, sembra che veramente il nostro nemico sia “invisibile”, non tanto per il nemico in sé quanto per le reazioni dimostrate dalle varie persone: paura, incertezza, scoramento. Tutte reazioni che si riferiscono anche alle situazioni citate in precedenza: forse sono più forti i nostri timori che la minaccia che ora ci sovrasta?

Tentativo di allarmismo e vittime di serie B:

Ultimamente dopo questi recenti attentati tutto il mondo è al corrente dell’esistenza di un nuovo gruppo di ispirazione jihadista, che si fa chiamare Stato Islamico o più comunemente ISIS, che rappresenta il nemico più vicino al mondo occidentale. Questo non è l’unica organizzazione terroristica, tra queste Boko Haram che ha compiuto numerose violenze in Africa Centrale, più in particolare in Nigeria, continuando ad agire colpendo la popolazione locale. Anche Al Qaeda soprattutto in passato ha compiuto attentati non solo nei paesi orientali, ma anche contro il mondo occidentale con il terribile attentato alle Torri Gemelle.

Come mai le notizie che riguardano questi altri gruppi sono messe in secondo piano rispetto a quelle dell’Isis? Perché l’Occidente trascura ciò che non lo riguarda direttamente? Si diffondono continue informazioni sull’Isis perché è strettamente vicino al nostro territorio o perché si teme che possano compiere attentati anche in Italia? Inoltre, questa selezione di notizie, non riguarda soltanto organizzazioni jihadiste, ma anche fatti a noi molto vicini. Ricordiamo il recente omicidio della ventottenne laureanda in sociologia alla Sorbonne di Parigi, Valeria Solesin uccisa il 13 novembre nella capitale francese proprio nelle braccia del suo ragazzo. L’immane tragedia è stata vissuta con disperazione da tutto il nostro paese che comprende appieno l’orrore della violenza.

Ma questo non è l’unico omicidio che deve sconvolgere noi Italiani: infatti, dopo due mesi di prigionia, è stato ucciso in Pakistan il giovane Giovanni Lo Porto, rapito da Al Qaeda e colpito per errore da un drone americano.

Come mai al funerale di Lo Porto non c’era nessuna massima autorità dello stato?

Diffusione informazioni ed immagini violente:

Al giorno d’oggi su Internet circolano sempre più informazioni, anche di vario tipo, che concernono, indirettamente o indirettamente, episodi o circostanze violenti; purtroppo uno dei campi che comprende la maggior parte di questi dati è quello della propaganda in favore di gruppi terroristici, che negli ultimi anni si è ulteriormente espanso a causa dei numerosi attacchi. Internet e la telematica in generale, grazie al loro recente e notevole sviluppo, sono infatti ultimamente alcuni dei mezzi più largamente utilizzati dal terrorismo, sia per quanto riguarda l’organizzazione (si pensi ad esempio al quella presunta degli attentati a Parigi tramite un videogioco) che per scopi secondari, ma comunque fondamentali, in particolare riguardanti la propaganda con lo scopo di diffondere non solo le idee del gruppo ma anche contenuti intimidatori e minacciosi; possono a volte anche per reclutare nuovi membri per il gruppo, oppure sono semplicemente volti a spaventare la popolazione e a spargere ansia e diffidenza tra la persone. Focalizzando l’attenzione su questo ambito, si è parlato molto a proposito della comunicazione dello Stato Islamico di come si sia fatto un salto in avanti rispetto alle “video-invettive” di Bin Laden: oggi l’Isis comunica attraverso YouTube, crea video di propaganda estremamente sofisticati, e addirittura pubblica regolarmente un magazine (quello sulla cui copertina è anche comparsa la bandiera dell’ISIS in Vaticano).

L’aspetto comunicativo è in definitiva di fondamentale importanza per lo Stato Islamico, che vuole gestire tutte le informazioni che circolano su di esso e controllare il messaggio. In questo senso, il passo successivo all’utilizzo massiccio di internet non poteva che essere il lancio di un proprio canale televisivo: è infatti stata promossa latv dell’Isis“, dove 24 ore al giorno vengono trasmessi video, immagini, notizie e informazioni generali sulle campagne di reclutamento, sugli attacchi attuati, presentati come un trionfo, e spesso anche su decapitazioni o addirittura terribili previsioni apocalittiche delle prossime mosse dell’Isis; è previsto inoltre un programma settimanale interamente dedicato al reclutamento di potenziali jihadisti, di cui è stato reso noto anche il giorno e l’ora della messa in scena. Insomma, tanti dettagli che fanno pensare che l’operazione sia già parecchio avanti. Non si può bloccare almeno il loro canale TV?

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