Alla carica!

perovskite

Perovskite (immagine da “Il Sole 24 Ore”)

Gli accumulatori di energia elettrica, o batterie ricaricabili, o pile secondarie, sono ormai parte indispensabile della nostra vita, ogni giorno usiamo automobili, telefoni cellulari, MP3. Eppure la loro carica sembra durare sempre troppo poco. Il nostro smartphone si scarica sempre nel momento in cui ne abbiamo più bisogno e deve essere ricaricato ogni sera, nonostante i passi da gigante compiuti per quanto riguarda la telefonia, il primo telefono cellulare aveva infatti un’autonomia di poche ore. Quindi uno dei primi obbiettivi è quello di prolungare l’autonomia della batteria il più possibile e anche di trovare un materiale più efficiente del silicio nella trasformazione del sole in energia. Per quest’ultimo punto si pensava di usare per le batterie del futuro la Perovskite, un cristallo inorganico scoperto per la prima volta sugli Urali, ma presente un po’ in tutto il mondo, presenta superconduttività rispetto al silicio e può essere elaborato a basse temperature, permettendo così un basso costo, ma la durata della carica è insufficiente. I ricercatori dell’Università del Texas hanno sintetizzato una nuova soluzione al carbonio, questo materiale può catturare energia direttamente dall’aria raggiungendo una densità energetica quindici volte superiore alle batterie agli ioni di litio, ma ci vuole ancora tempo per le applicazioni pratiche.

 Alessia Ruatta
Fonti: Il Sole 24 Ore

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