Correre verso l’energia.

“Chissà se papà dovrà ancora andare a fare benzina per l’automobile o se mia sorella sarà più motivata ad andare in palestra. Chissà se la mamma non dovrà più fare i lavori di casa 

e io non dovrò smettere di giocare con i gameboy 

 per colpa delle batterie scariche.’

Luca si fermò e guardò fuori dalla finestra…

             

 

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              L’uomo è un sistema energetico complesso immerso in un  più vasto    meccanismo energetico intelligente.

 

Luca  da quella finestra vede il futuro …             

Vorrei proporre qualcosa che riguardi la produzione di energia alternativa tramite il recupero di quella fisica inutilmente bruciata nelle palestre pubbliche e private con lo scopo del miglioramento fisico del corpo. Questo sfruttando  gli esercizi alle pedane, bici da camera e tutti quegli accessori che servono a bruciare energie fisiche e perfezionare il proprio aspetto .D’ora in avanti, faticare e sudare in palestra potrebbe servire non solo a tenersi in forma ma anche a produrre energia pulita, riducendo così le emissioni nocive.

Il sogno di Luca può diventare realtà

Palestra_Milanello1

L’innovativa idea è stata tradotta in realtà dalla Technogym, azienda leader nella fornitura di attrezzature e servizi per il fitness. Si tratta di una serie di 30 macchinari, frutto di un lungo periodo di studio ed elaborazione, che s’ispirano al principio dello sviluppo sostenibile, conciliando il meglio dell’ingegneria biomeccanica e della tecnologia interattiva. Questi macchinari, grazie alla loro tecnologia, riescono a sfruttare al massimo l’attività fisica degli utenti, trasformando i loro sforzi in nuova energia, destinata a soddisfare il fabbisogno interno delle palestre 

La palestra del futuro diventa una piccola centrale elettrica e va nella direzione della autosufficienza energetica. Si stima che ogni attrezzo, quando in movimento, sia in grado di produrre sufficiente energia per alimentare una lampada a basso consumo (20W); ciò significa che una palestra media, che dispone di 40 attrezzi, nell’ora di punta in cui sono tutti funzionanti risulta autosufficiente per quanto riguarda l’illuminazione L’energia pulita prodotta da ogni attrezzo e messa in rete, comporta un risparmio di energia prodotta coi metodi convenzionali (combustibili fossili) e di conseguenza corrisponde ad una mancata emissione di C02.modi_alternativi

«La sfida principale è stata individuare gli attrezzi più indicati e adattare la tecnologia», ha commentato Adam Boesel, proprietario della palestra sperimentale. «Quasi tutti i macchinari hanno una ruota girevole e se si può far girare una ruota, si può produrre elettricità.»

La palestra energicamente autosufficiente, è la risposta più esaustiva alle esigenze della società contemporanea: benessere fisico e risparmio energetico.Il principio è semplice ed intuitivo: una dinamo trasforma parte del lavoro prodotto dagli attrezzi tipici di una palestra in energia elettrica; attraverso un’ attività fisica moderata una persona ha la capacità di produrre 50 W di elettricità ed in particolare pedalando su una cyclette per un’ora al giorno si riescono a produrre circa 18,2 kWh, la stessa energia che consuma un computer portatile medio in due settimane, riducendo di 9 kg le emissioni di CO2  per anno.

L’elettricità è utilizzata per alimentare principalmente i sistemi di illuminazione della palestra ed un pannello a led posizionato all’ ingresso delle sale fornisce in tempo reale informazioni agli utenti sulla produzione di energia dovuta allo sforzo.

 

 

Con un accorgimento tecnico, si può recuperare quell’ energia fisica, trasformandola in energia elettrica mediante l’aggiunta di un alternatore elettrico. L’alternatore, di potenza e dimensioni adeguate al tipo dell’attrezzo da utilizzare, che è composto da un nucleo elettrico rotante, basato sul fenomeno dell’induzione elettromagnetica, che trasforma energia meccanica in energia elettrica sotto forma di corrente alternata, assume la funzione di trasduttore. In pratica svolge l’azione inversa rispetto al motore sincrono che presenta la stessa struttura di base. In altri termini, questo tipo di meccanismo può funzionare da motore e come alternatore. –

Le tecnologie innovative, come i dispositivi per il recupero energetico, potrebbero rappresentare un passo importante nell’ottica di un’efficace gestione ambientale come quella auspicata dal Libro bianco sullo sport della Commissione europea. Con la graduale presa di coscienza da parte dei consumatori dell’impatto ambientale delle loro azioni, aumenta anche la necessità di trovare soluzioni percorribili in termini di efficienza energetica e sostenibilità. Queste innovazioni, che consentono alla gente di generare energia elettrica mentre si muove, offrono agli utenti l’opportunità di sfruttare gli sforzi fisici compiuti a vantaggio dell’ambiente.

 

Fonti: http://www.fitnesschic.it/my_gymnasium/the_energy_gym.html

Libro bianco sullo sport della Commissione europea

http://ec.europa.eu/sport/white-paper/doc/wp_on_sport_it.pdf

  created by: Arianna Stea 

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