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L'astronomia presso le civiltà precolombiane 

Le complesse civiltà precolombiane ci hanno lasciato una ricca eredità che documenta le loro conoscenze e credenze in campo astronomico.

Gli incas

Presso il popolo degli Incas, vissuto in Perù, l'astronomia, insieme a molti altri aspetti della società, si basava sul complicato sistema dei ceques, linee rette concettuali che si  irradiano dal Coricancha, detto anche "Tempio del Sole", il monumento religioso principale situato nella capitale incaica di Cuzco. Il sistema contava in totale 41 di tali linee, alcune delle quali erano orientate astronomicamente, altre in base alla collocazione di alcune montagne sacre all'orizzonte, al flusso dell'acqua o ancora all'irrigazione.
Lungo i ceques, poi, erano situati monumenti sacri che servivano a dividere la società in diverse, categorie, mettendo in tal modo in relazione le categorie sociali con la divisione territoriale, con caratteristiche geografiche e con eventi astronomici.
Le linee erano ottenute scavando sul sottile strato di terra di color bruno, fino ad arrivare al suolo sottostante, formato da una sabbia di colore giallo chiaro.
Un esempio di questi sistemi di ceques si ritrova nel deserto di Nazca, dove le linee, date le stabili condizioni meteorologiche, ci sono pervenute fino ad oggi. Nella loro disposizione compare un chiaro simbolismo astronomico: esse infatti seguono il percorso del Sole durante il giorno (dalla levata al tramonto) e indicano il passaggio alla zenit.

I maya

Un'altra civiltà precolombiana che dimostrò un grande interesse per l'astronomia fu quella dei Maya. Essi utilizzavano tre diversi tipi di conteggio del tempo: 

  • un anno di 365 giorni formato da 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più un periodo in aggiunta di cinque giorni (infausto);
  • un anno di 360 giorni chiamato "Tun", usato per il calcolo di periodi di tempo molto lunghi;
  • un terzo anno, il più significativo, che era un almanacco sacro di 260 giorni, ognuno dei quali aveva un nome composto formato da uno dei numeri da 1 a 13 (presi in sequenza) e da uno di venti nomi (anch'essi presi in sequenza).

L'almanacco sacro, che era il metodo di conteggio del tempo più importante, si basava sulla rivoluzione di Venere, a cui era dedicato infatti il primo giorno dell'anno. Il grande interesse che i Maya nutrivano per Venere era dovuto al fatto che, secondo le loro credenze, la sua riapparizione al mattino, dava inizio a un periodo di grande di pericolo. Infatti, secondo i loro conteggi, le eclissi si verificavano sempre pochi giorni dopo questo evento.