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L'astronomia presso gli Ebrei

Non si può dire molto delle conoscenze astronomiche degli Ebrei, infatti a causa delle loro convinzioni religiose, non furono portati allo studio del cielo, per paura di contaminare la loro fede con credenze astrologiche, quindi l'astronomia ebraica è rimasta allo stato primitivo.
Sappiamo, però, che, al tempo del re David, molti esperti furono incaricati di riordinare il calendario, fondamentale per regolare l'andamento della vita e delle feste religiose. Nel libro della "Sapienza", Salomone racconta di aver saputo da Dio la disposizione delle stelle in cielo. Per gli Ebrei la Terra è una superficie quasi piana, sostenuta stabilmente da pietre angolari che non può essere mossa da altri oltre Jahve, suddivisa in due parti: una solida, i continenti, e una liquida, gli oceani.. Il cielo invece è la parte superiore del creato, costituita dagli astri ed è il regno della luce; Nel libro di Giobbe troviamo citate cinque costellazioni. Le eclissi solari e lunari non erano oggetto di particolari studi; solo due pianeti, probabilmente Venere e Saturno, erano ricordati nell'Antico Testamento..
Il giorno incominciava per gli ebrei alla sera, perché il mese cominciava quando si vedeva in cielo la falce lunare e molto vaghe erano le suddivisioni del giorno, infatti pare che nel palazzo reale di Gerusalemme, 730 anni circa a.C. , esistesse un orologio solare. 
Il calendario è regolato dalle fasi lunari, anche perché nei Salmi si trova la frase "fece la Luna per la determinazione dei tempi". Il sole indicava la durata e il succedersi degli anni per questo il calendario assume la denominazione di lunisolare come quello babilonese, siriano e greco. L'anno ha inizio in primavera e i vari mesi erano chiamati con i numerali e in alcuni anni era necessario aggiungere una lunazione. Si pensa che il calcolo dei noviluni e degli equinozi sia stata fatta dai Rabbi Samuel e Adda, anche se la sistemazione definitiva del calendario giudaico è avvenuta da parte del Rabbi Hillel a metà del IV sec.
Gli Ebrei introdussero la settimana di sette giorni dividendo il mese in 7, 14, 21, 28 con l'avanzo di uno o due giorni per ricominciare con il novilunio seguente. L'istituzione della settimana fu diffuso dagli Ebrei in tutto il mondo e raccolto per la sua praticità dal cristianesimo e dall'islamismo.