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Tolomeo

Della vita di Claudio Tolomeo sappiamo molto poco: né l'anno , né il luogo di nascita e nemmeno l'anno di morte. Presumibilmente visse nella prima metà del II secolo d.C., si occupò di astronomia, di geografia, di fisica e astrologia. Tra le sue opere più importanti, troviamo l'Almagesto. 
Fu poi scritto da Tolomeo, il più famoso trattato dell'astrologia dell'antichità, l'Opus quadripartitum, all'interno del quale si trovano due esigenze antitetiche: quella di valorizzare le misteriose influenze degli astri sugli avvenimenti terrestri, e quella di spiegare tali influenze, sulla base della costituzione dei cieli, e delle armonie prodotte dai moti delle sfere celesti.
In astronomia, Tolomeo non introduce idee originali, ma riesce a formulare una teoria dell'universo coesa e metodica, basata su ipotesi accettabili perché concordanti con i dati delle osservazioni. Tuttavia egli, non conoscendo le ordinarie funzioni trigonometriche (seno, coseno,ecc.) adopera il calcolo detto "delle corde", fondato sulle proprietà delle corde in funzione dell'arco sotteso. Saranno poi gli Arabi che introdurranno la trigonometria, sostituendo così il calcolo "delle corde". Non fu Tolomeo l'inventore di questa tipologia di calcolo, tuttavia seppe manovrarlo con una tale perizia che per molti anni, fu attribuita a lui l'invenzione.
In un primo momento l'astrologo presenta la propria teoria come essenzialmente: una teoria quindi che non si limita ad una semplice descrizione di fenomeni, ma punta a fornire una spiegazione accettabile delle loro leggi; passa poi a trattare "l'astronomia fisica", cercando di dimostrare l'immobilità della Terra. 

A sostegno di questa tesi di tipo aristotelico, Tolomeo adduce la simmetria delle forze dell'universo, secondo la quale appunto, la Terra dovrebbe essere al centro del mondo.La spiegazione è anch'essa di tipo aristotelico: Tolomeo ammette l'esistenza di una sfera esterna dell'universo, priva di stelle, che darebbe moto alla sfera delle sfere fisse e poi alle sfere planetarie. Si deve poi aggiungere un altro moto alla sfera delle stelle fisse, per spiegare gli equinozi, il quale richiede però altre sfere motrici.
Anche se nel Rinascimento cominciò una sorta di rivoluzione antitolemaica, che segnò la nascita della scienza moderna, non bisogna trascurare il fatto che, la traduzione dell'Almagesto, in primo luogo dal greco all'arabo, e poi in dall'arabo al latino, fu una vera e propria sollecitazione allo sviluppo scientifico delle indagini astronomiche. 
In campo geografico, ricordiamo la sua grande opera intitolata Geografia, uno dei più grandi monumenti delle indagini geografiche dell'antichità.
In fisica Tolomeo scrisse due opere di acustica e ottica: la prima trattava le varie teorie musicali dell'epoca, che lo scienziato studiò e discusse con particolare cura, la seconda era diretta alla trattazione di fenomeni luminosi, tra cui quello della rifrazione. I risultati ottenuti in questo campo gli furono di grande aiuto nelle sue osservazioni astronomiche. Anche se egli non arrivò a stabilire le leggi della rifrazione, riuscì però a comprendere l'importanza della deviazione dei raggi luminosi quando attraversano la superficie di separazione di due mezzi di diversa densità. Scoprì l'esistenza della rifrazione atmosferica, e dei disturbi che essa arreca, e della necessità di correggerli.