L'astronomia islamica
Oltre che nella medicina, nell'alchimia, nella tecnologia, gli scienziati islamici si distinsero anche nella fisica e nelle discipline matematico-astronomiche. Gli arabi seppero infatti assimilare le tradi-zioni scientifiche greca e indiana, conciliandole l'una con l'altra. Furono tradotte in arabo le princi-pali opere della matematica greca, e attualmente, di molte, si conserva solamente la versione in ara-bo. Dagli indiani hanno appreso e trasmesso la scrittura posizionale dei numeri in base dieci, utiliz-zandola per la tenuta dei registri commerciali. Il califfo Al-Mamun che, fondò nell'828 l'osservatorio astronomico di Baghdad, era molto legato a Mohamed Ben-Musa
Al-Khowarizmi, i-niziatore della matematica araba, fiorita fra l'813 e l'833. Per incarico di
Al-Mamun, Ben-Musa scrisse tre trattati: una raccolta di tavole astronomiche,un trattato di aritmetica e uno di algebra. Nel primo si trovano la risoluzione dei triangoli, delle funzioni seno, coseno e tangente di un arco, uti-lizzate dall'autore nei suoi calcoli oltre alla corda dell'arco, che prendevano in considerazione gli astronomi greci. Il secondo spiega le operazioni aritmetiche elementari in decimale ed ha un caratte-re soprattutto pratico. Nel terzo affronta le basi dell'algebra, che deriva dal nome dell'opera: "Al gebr al
mukabala" e dal nome dell'autore nasce invece la parola "algoritmo" (Al-Khowarizmi).
I Greci risolvevano i problemi algebrici sostanzialmente con disegni geometrici e il nuovo metodo introdotto dagli Arabi era molto più agevole e generale.
Alla base dell'astronomia dell'Islam si colloca la traduzione dei testi di Tolomeo, che gli scienziati ampliarono con nuovi calcoli ed osservazioni, grazie anche a importanti strumenti come l'astrolabio.
Albatenio, maggiore astronomo arabo, vissuto in Mesopotamia all'inizio del X sec., compose nuove carte astronomiche e calcolò nuovamente la precessione degli equinozi. Le sue ri-cerche furono proseguite da Abril
Wafa, seconda metà del X sec., autore di un Almagesto, conosci-tore della trigonometria sferica oltrechè di quella piana. Nel corso del secolo seguente, in Egitto Ibn Yunus registrò le osservazioni
delle eclissi solari e lunari, e in Persia l'astronomo, matematico, filo-sofo e poeta Omar Khayyam introdusse nel calendario gli anni bisestili.
Al-Biruni (973-1048), uno dei più grandi eruditi dell'Islam, calcolò con esattezza la latitudine e la longitudine di varie località,soprattutto indiane, ed è di grande importanza il suo trattato sulla "cor-da". In opere successive trattò il rapporto tra la corda e il seno, illustrando i vantaggi nell'utilizzo di quest'ultimo, e di alcune funzioni ad essa collegate come il coseno e la tangente.
Infine bisogna ricordare il forte interesse degli arabi per la scienze matematiche, infatti verso la me-tà
dell'XI sec, un erudito di Toledo scrisse una vera e propria storia della scienza, descrivendo un quadro complessivo dell'attività scientifica di indiani, persiani,
caldei, greci, egiziani e arabi. |