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Cosmologia di Platone e Aritotele

Platone, grande filosofo ateniese vissuto tra il V e il IV sec. a.C., in contrasto con il pensiero di Aristotele, concentrò la sua attenzione sulla certezza del ragionamento matematico. Platone e Ari-stotele concordano, però, sul fatto che il mondo è un cosmo o macrocosmo suddiviso in microco-smi, che corrispondono a ogni singolo essere vivente.
I filosofi precedenti vedevano, nel mondo naturale, due coppie fondamentali e contrastanti di qua-lità: caldo e freddo, umido e secco, e a seconda dei loro abbinamenti, si formavano i 4 elementi fondamentali: dall'unione di freddo e secco, la Terra, di freddo e umido, l'Acqua, di caldo e umido, l'Aria, e, infine, di caldo e secco, il Fuoco. L'elemento Terra si trovava al centro del cosmo; intorno c'era l'Acqua (i mari), poi l'Aria (l'atmosfera) e, il tutto, racchiuso dalla sfera del Fuoco. In questa teoria, detta delle Sfere, ogni corpo aveva un luogo naturale e si sarebbe mosso in quella direzione, questo permetteva di spiegare la caduta dei sassi e l'ascesa delle fiamme.
La cosmologia aristotelica è fortemente in contrasto con la scienza moderna, infatti Aristotele af-ferma che noi appoggiamo su una "terra firma", ma secondo gli astronomi di oggi ci muoviamo nel-lo spazio ad una velocità quasi inimmaginabile. L'astronomia postcopernicana insiste sul fatto che non dobbiamo fidarci dei nostri sensi e accettare che la Terra sia un corpo celeste come molti altri pianeti. Per questo la storia della cosmologia appare strana , infatti si è costretti a rifiutare ciò che sembrerebbe vero, in favore di ciò che sembra, invece, assurdo. A prova della teoria di Aristotele sull'immobilità della Terra c'era l'esempio dell'arciere. Se un arciere scocca una freccia verso l'alto, nel caso che la Terra si muova, questo non correrebbe alcun pericolo, in realtà l'esperienza a dimostrato il contrario.