Galileo si schiera contro i Gesuiti
Nella disputa sulle comete, il grande scienziato
toscano si è schierato contro la tesi corretta della cometa come corpo
celeste. Questo errore tuttavia è stato dovuto non tanto da un'errata
valutazione dei dati di fatto, quanto piuttosto dalla necessità di negare
la validità delle tesi di Tycho Brahe, sostenitore di un modello di
universo geostazionario accreditato dai Gesuiti. Se Galileo avesse
accettato le sue teorie sulle comete, questo fatto sarebbe apparso come un
cedimento alle posizioni dei suoi avversari, cosa che egli certo non
voleva.
Nel 1618 comparve una cometa che suscitò, come prevedibile, molte angosce tra la gente comune e nelle corti europee,
anche in considerazione del fatto che era nelle sue prime fasi la guerra dei Trenta Anni. Gli astronomi, che stavano
discutendo del sistema copernicano, speravano che questo fenomeno avrebbe fornito loro degli indizi; d’altra parte già
nelle Naturales Quaestiones Seneca, parlando delle comete, si era anche chiesto se fosse la Terra a muoversi e non il sole
Tycho Brahe, studiando le comete, oltre a provare che non si trattava di fenomeni atmosferici considerando il valore
molto piccolo della loro parallasse, aveva asserito di aver trovato argomenti contro il movimento della Terra, posizione questa che i sostenitori di Copernico contestavano, anche perché Keplero, al contrario, aveva visto nei suoi studi l’
”argomento massimo” a favore della tesi eliocentrica. In questo dibattito, il Collegio romano della Compagnia di Gesù,
aveva preso posizione a favore della teoria geostazionaria di Tycho Brahe; è inoltre importante ricordare che nel 1616
Galileo era stato ammonito a causa della sua posizione filocopernicana. Non mancavano poi i sostenitori di altre teorie,
come quella che riteneva le comete riflessi luminosi di altri corpi celesti..Quando comparve la cometa, Galileo si ritrovò in un pericoloso dilemma: da un lato era tenuto a prendere posizione
perché ricopriva la carica di “filosofo primario e matematico del Granduca di Toscana”, parere che gli fu richiesto
anche da Leopoldo d’Austria, ma se avesse risposto quello che pensava, negando le tesi ticoniche, , sarebbe tornato a
difendere la tesi copernicane, suscitando così le ire dei gesuiti, sostenitori dell’astronomo danese. Poteva Galilei
mettersi contro la potente Compagnia di Gesù proprio mentre le sue opinioni erano sospette di eresia? Dal momento
che si trovava momentaneamente afflitto da una malattia, lo scienziato prese tempo, finchè venne pubblicata la (De
tribus cometis) Disputatio astronomica, ad opera del matematico del Collegio Romano Orazio Grassi, nella quale si
negava il sistema copernicano. A quel punto Galileo scrisse un "Discorso delle comete" , pronunciato all’Accademia
fiorentina da Mario Guiducci, uno studioso suo amico, con dedica a Leopoldo d’Austria. Il discorso ricalcava molto da
vicino la struttura del testo di Orazio Grassi e lo confutava, lasciando intendere che per spiegare compiutamente i fenomeni cometari si richiedeva “qualch’altra cagione”, cioè il moto della Terra.
Per quanto riguarda la natura delle comete, della quale egli parla anche nello scritto intitolato “Il
Saggiatore”, ritiene che non si tratti di corpi celesti ma di riflessi di luce,
di fenomeni ottici.
Dunque Galileo sostenne una tesi sbagliata pur di difendere un sistema (quello Copernicano) che si sarebbe rivelato
essere quello giusto e se questo può apparire strano al lettore di oggi, deve suggerire alcune considerazioni sul fatto che
il cammino delle nuove idee non è rettilineo, incontra molti ostacoli e si libera a fatica dagli errori, soprattutto in quelle
circostanze in cui non è garantita la libertà di esporre le proprie tesi e di discuterle senza incorrere nei rigori di tribunali
oscurantisti. Il pensiero scientifico era agli albori, né si era ancora affermato il concetto di tolleranza politica e religiosa: chi la
pensava diversamente diventava spesso un nemico personale, talvolta pericoloso se riusciva ad avere sostegno presso le
autorità e le opinioni a confronto diventavano spesso causa di odio reciproco.
Anche al giorno d’oggi e ad ogni livello esistono studiosi che nutrono ostilità per i loro colleghi, ma nelle circostanze
che stiamo esaminando molte considerazioni e giudizi sembrano nascere più dall’avversione personale che dalla pacata
riflessione scientifica: non stupisce dunque, anche se appare singolare, la veemenza e la vis polemica con cui gli
scienziati dell’epoca difendevano le tesi contrapposte.
Alcuni sostengono che l'insistenza con la quale Galileo si oppose alle
tesi dei Gesuiti sulle comete nel suo scritto "Il
Saggiatore" sia stata causa non secondaria dei suoi guai con il
tribunale del Sant'Uffizio.
Progetto
Bo - Notiziario dell'Università di Padova
... Prolusione La scienza e le controversie.
Nel fuoco delle controversie si
gettano e in parte si consumano le ragioni dei contendenti.
...
www.unipd.it/progettobo/inaugurazione778/bellone.html
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Bibliografia
su Galileo
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... Il Saggiatore, che contiene le tesi di Galilei ...
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Liber: Biblioteca > Autori G > Galilei, Galileo
compose in volgare il Saggiatore, nel quale ...
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GALILEO
GALILEI
LA VITA. Galileo Galilei (Fisico,
astronomo e filosofo italiano) nasce a Pisa il
15 febbraio 1564 da Vincenzo Galilei (musicista) e Giulia Ammannati,
donna ...
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Galilei
... a Pisa dal musico fiorentino Vincenzo Galilei
e da ... 1609 - Luglio - Agosto: Galileo
costruisce il cannocchiale ... e' ricambiato con la conferma a vita
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... degli indivisibili. Niccolò Aggiunti e Mario Guiducci
assisterono Galileo
negli studi sul movimento. Guiducci sostenne inoltre ...
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