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Premessa

Nell'antichità l'uomo, fragile e incerto, guardava al cielo cercando un criterio per interpretare la realtà terrestre che lo circondava e lo spaventava; data la regolarità che governa i fenomeni celesti, in antitesi con il caos che regna sulla terra, iniziò a credere che il cielo fornisse dei segni per conoscere il suo destino.
Aristotele raccolse tali credenze in un sistema filosofico esaustivo e apparentemente perfetto, che distingueva un mondo sublunare, mutevole e caotico, e uno translunare, immutabile, eterno e perfetto.
Nel Medioevo l'atteggiamento degli uomini dell'antichità si rafforzò e si diffuse la convinzione che ogni evento, celeste o terrestre, fornisse dei segni mandati da Dio per l'uomo, destinatario di tutta la creazione, che interpretandoli poteva seguire la volontà divina e arrivare alla salvezza.
Tra il '500 e il '600, grazie alla rivoluzione scientifica, le vecchie credenze persero credibilità e si arrivò alla moderna visione eliocentrica dell'universo, per cui il cielo, con tutti i suoi fenomeni, non costituisce più una fonte di segni per l'uomo, ma un infinito mondo da esplorare e studiare con lo sguardo critico e razionale della scienza.
Nel corso del '700 scienza e religione si separarono progressivamente e le teorie newtoniane sulla gravitazione universale aprirono la strada alla concezione moderna dell'Universo.

Per questa ragione, oggi, è fondamentale ripercorrere le scoperte e le teorie che hanno modificato il rapporto tra uomo e cielo nella storia, poiché proprio lo studio dei fenomeni celesti è l'ambito in cui si è svolta la rivoluzione scientifica che ha portato all'immagine dell'universo di cui tutti noi siamo profondamente permeati e che ci appare scontata, anche se scontata non è affatto, anzi, è stata possibile solo attraverso un lungo e ostacolato cammino.

L' osservazione delle comete ha ricoperto un ruolo fondamentale, poiché fornì una prova inconfutabile dell'insostenibilità del sistema filosofico aristotelico, collaborando alla sconfitta del sistema geocentrico e poi ha fornito una prova importante delle teorie newtoniane della gravitazione universale.