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Le comete tra realtà e immaginazione |
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Il trionfo di Aristotele e Tolomeo
ARISTOTELE ED IL SISTEMA TOLEMAICO
- l’universo si divide in un mondo sublunare, mutevole ed imprevedibile, ed in un uno extralunare,
o translunare, immutabile e perfetto;
È dunque facile comprendere come una visione che metteva l’uomo al centro di tutto sia sussistita tanto a lungo nell’ideale collettivo, religioso in particolare, che lo vedeva anche al centro della creazione e dei pensieri di Dio.
Tolomeo (II secolo d.C.) riprese le tesi Aristoteliche e formulò un modello geocentrico che si affermò su tutti i precedenti e rimase valido fino al 1543 (anno di pubblicazione del “De revolutionibus orbium coelestium”, opera
di Copernico che determinò l'affermazione del geocentrismo.
- la Terra è immobile al centro dell’universo; Per molti secoli il sistema aristotelico-tolemaico, ripreso dalla filosofia tomistica, costituì una visione del mondo consolidata, che non si poteva negare senza cadere nell'eresia. L'IPOTESI ARISTOTELICA SULLE COMETE Nel sistema Aristotelico-Tolemaico, le comete erano considerate mulinelli di aria turbolenta che si infuocavano negli strati alti dell’atmosfera. Questo perché, essendo fenomeni imprevedibili e transitori, non potevano che trovare spazio nel mondo sublunare, caratterizzato dalla caducità e dall'imperfezione. Per un approfondimento sul sistema aristotelico-tolemaico e sulla concezione dantesca dell'Universo si veda: La concezione del mondo nel medioevo www.valsesiascuole.it/ crosior/
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