Uno strumento matematico fondamentale:
il calcolo della parallasse
L'idea che avrebbe cambiato completamente la concezione
delle comete venne ad uno studioso tedesco di matematica ed astronomia,
Johann Muller detto Regiomontano (1436 - 1476): applicare il calcolo
angolare della parallasse per determinare la distanza tra le comete e la
Terra come si poteva già fare per altri astri.
Se fosse stato possibile calcolare la parallasse della cometa del 1472, la
rivoluzione
scientifica sarebbe forse iniziata prima, ma non fu così, infatti il
valore risultava talmente piccolo da non poter essere calcolato
sulla base delle informazioni rilevate dal Regiomontano con gli strumenti
che aveva a disposizione.
Toccò a Tycho Brahe, dal suo osservatorio sull'isola di
Hven, dare la risposta a questo fondamentale interrogativo:nel novembre
del 1578, un centinaio di anni dopo la morte del Regiomontano, riuscì a
calcolare la parallasse di una cometa che era talmente piccola da rendere
certo che non si poteva trattare di un fenomeno atmosferico, ma di un
corpo celeste distante dalla Terra almeno sei volte più della Luna.
Gli studi di Tycho, pubblicati nel volume "De Mundi aetherei
recentioribus phaenomenis liber secundus, qui est de illustri stella caudata ab elapso fere
triente Novembris anno MDLXXVII usque ad finem Januarii sequentis conspecta"
ebbero un effetto devastante sul sistema aristotelico. Innanzitutto era
provato che anche il grande Stagirita poteva sbagliare, poi il fatto che
un elemento del mondo translunare risultasse estraneo al sistema delle
sfere e si muovesse attraverso di loro liberamente ne metteva in dubbio la
stessa esistenza.
La grandiosa architettura del sistema
aristotelico-tolemaico, messa in crisi dallo studio delle comete, piccoli
elementi ribelli, era destinata ben presto a crollare per lasciare posto
ad un nuova concezione del cosmo, certo più stimolante, ma anche più
capace di evocare nella mente dell'uomo antichi, apocalittici terrori che
il la filosofia di Aristotele aveva messo a tacere per duemila anni e una
sensazione di solitudine e abbandono che non è ancora stata superata
completamente.
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