Dai primi dubbi alla verità
La teoria di Aristotele sulla natura atmosferica delle
comete durò per tutto il Medioevo, poi la diffusione tra gli uomini di
cultura del pensiero umanista indusse gli scienziati a formulare ipotesi
in accordo con l'osservazione più che a rifarsi a quelle di pur illustri
predecessori.
Nel XV secolo due astronomi che iniziarono considerare le comete come dei corpi celesti.
• Paolo Toscanelli, il cartografo italiano fu il primo a focalizzare l'attenzione sulla testa della cometa,
sottolineandone la somiglianza con le altre stelle e pianeti. In
questo modo avvicinava la cometa al mondo translunare, mettendo in
secondo piano la coda, che aveva nel corso del tempo avvalorato la tesi
aristotelica del gas infiammato.
•
Johann Muller, detto Regiomontano (1436 - 1476), propose di applicare il metodo della parallasse per determinare la distanza delle comete dalla
Terra e chiarire se si trattasse di un oggetto sublunare o extralunare, purtroppo, però, non riuscì nel suo
intento, soprattutto a causa della scarsa precisione degli strumenti che
aveva a disposizione. Questo problema caratterizzò tutta l'età
rinascimentale e fu il progresso della strumentazione a consentire le
scoperte di Tycho Brahe e poi di Galileo Galilei.
Questi primi dubbi sull'attendibilità del sistema aristotelico-tolemeico
furono avvalorati nel secolo successivo, infatti nel 1500 si fecero tre importanti scoperte:
• La prima avvenne ad opera di Girolamo Fracastoro e Petrus
Apianus: essi notarono che la coda delle comete era sempre rivolta in direzione opposta al Sole; ciò era in contraddizione con il
sistema di Aristotele per cui un oggetto del mondo sublunare (cometa) non
poteva interagire con un elemento del mondo extralunare (sole).
• La seconda scoperta fu compiuta da Tycho Brahe che notò una stella brillantissima nella costellazione di Cassiopea, in un punto in cui le mappe stellari non riportavano alcun oggetto.
Fu così chiaro che nell'Universo si possono verificare cambiamenti, non
è un luogo immutabile e perfetto; le stelle possono apparire e
scomparire.
• La terza scoperta fu compiuta ancora da Tycho Brahe il quale riuscì ad applicare il metodo della
parallasse alla cometa del Novembre 1578 dimostrando che la cometa doveva essere almeno sei volte più distante della
Luna:si è trattato di una scoperta epocale, che ha dimostrato la
fallibilità del sistema aristotelico-tolemaico Egli elaborerà un sistema nuovo, con la Terra sempre al centro dell'Universo, ma con tutti gli altri pianeti e le comete che ruotavano attorno al sole, a sua volta in orbita attorno alla Terra.
Dopo 1500 anni si dimostrò che Seneca aveva
ragione: le comete sono davvero corpi celesti.
Per ulteriori approfondimenti:
IPOTESI
SULLE COMETE FINO AL SEICENTO
LE COMETE NEL SETTECENTO EI LORO POSSIBILI IMPATTI
CON LA TERRA. Parte 1: IPOTESI SULLA NATURA DELLE COMETE. DALL'ANTICHITA'
FINO AL SEICENTO. di RODOLFO CALANCA. ...
www.coelum.com/calanca/ipotesi_sulle_comete.htm
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Storia
delle Comete
NOTIZIARIO ANNO IX - NUMERO 29 4° TRIMESTRE 2001. STORIA
DELLE COMETE
di Mauro Narduzzi. Paragrafo 1: Introduzione. In una notte ...
www.castfvg.it/comete/stocome/comete01.htm
- 33k -
Comets
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Comets. Comets played an important role
in the revolution of astronomy
and cosmology that occurred between 1500 and 1700. In the ...
es.rice.edu/ES/humsoc/Galileo/Things/comet.html -
12k - 28 ago 2004 - Tycho
Brahe e Johannes Kepler
... Ma la guerra della “Nuova Scienza”
contro la filosofia naturale degli aristotelici,
le cui idee fondamentali confluivano nella cosmologia ...
www.racine.ra.it/planet/testi/brahe.htm - 42k
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