Comete e religione
Premessa
La
stella di Natale
Nell'antichità
esisteva uno stretto legame tra astronomia e religione: presso quasi tutte
le popolazioni l'osservazione del cielo e degli astri era un'attività
alla quale si dedicavano i sacerdoti per trarne auspici:no dei casi più
significativi è quello dei Caldei.
Anche presso i Greci, i Romani e i Celti i sacerdoti interpretavano il volere degli
dei facendo ricorso ad osservazioni astronomiche; il cristianesimo ha poi
accolto questa eredità e non stupisce il fatto che molti astronomi di
età medioevale e moderna erano religiosi: monaci, vescovi, gesuiti.
D'altra parte, secondo un'antica superstizione, la comparsa delle comete
preannunciava fatti straordinari, soprattutto la nascita e la morte di
personaggi famosi, soprattutto re. E' in quest'ottica che deve essere
letto il rapporto tra la nascita di Cristo, re dei re e comete, così come
il racconto secondo il quale sarebbe stata ancora una cometa ad annunciare
la morte di Maometto. A questo proposito si può ricordare il caso di una
cometa scomunicata: quella che annunciò la conquista di Costantinopoli da
parte dei Turchi. Con la sua forma di scimitarra, annunciava sventure per
i cristiani e non bastò l'intervento di papa Callisto III°, che
introdusse anche la preghiera dell'Angelus per scongiurare il pericolo, a
cambiare questa pagina di storia.
Non si sa poi se abbia funzionato l'estremo rimedio messo in atto dal
sindaco della cittadina svizz di Baden nel 1681, cioè un'ordinanza con
cui si imponeva ai concittadini la solerzia nelle preghiere, la frequenza
alle celebrazioni domenicali e una condotta morale impeccabile per
allontanare le sventure annunciate dalla comparsa di una cometa.
Il legame più significativo tra astronomia antica e
religione cristiana è in realtà il modello dell'Universo, desunto dalla tradizione
aristotelico-tolemaica e codificato nella Divina Commedia, ma per la
grande massa del popolo, che non conosceva nè la filosofia nè
l'astronomia, questo rapporto era incarnato materialmente dalla cometa
di Natale.
Nel Vangelo di Matteo (II,1-2) viene raccontato che quando Gesù nacque a Betlemme in Giudea, una stella apparve in cielo per guidare i Magi
alla sua presenza; cosa c'è di vero in questa affermazione?
La cometa di Natale
Periodo storico
La nascita di Gesù viene festeggiata il 25 dicembre, anche se per molto tempo la comunità cristiana fu dubbiosa, dato che al riguardo mancava una tradizione apostolica. In realtà la nuova religione scelse questa data essenzialmente per due motivi:
• per contrapporre alla festa pagana, dedicata al Dio del Sole, una celebrazione cristiana;
• per enfatizzarne il significato simbolico. Dato che in questo giorno
avviene il solstizio invernale, che segna il momento in cui la luce vince le
tenebre.
Non bisogna però dimenticare che in Palestina e a Gerusalemme, fino al V secolo, la nascita di Cristo veniva celebrata nel giorno dell'
Epifania, molti storici famosi propendevano per il 10 gennaio, altri per il 25 marzo.
L'anno zero fu stabilito dal monaco Dionigi il Piccolo nel VI° secolo, ma
oggi sappiamo che egli sbagliò in eccesso di circa 4 anni, infatti nel Vangelo ci sono dei riferimenti che hanno aiutato gli astronomi a fissare dei limiti alla nascita di Cristo.
Uno storico di quel periodo, racconta che Erode morì in un giorno compreso tra un' eclissi di Luna e la Pasqua successiva;
quest' eclissi
avvenne nel 4
a.C, quindi Gesù deve essere nato almeno quattro anni prima di quanto vuole la tradizione, infatti quando questo avvenne Erode ere ancora vivo.
Però questa data non può essere anticipata oltre il 7 a.C., perchè questo è l'anno del censimento voluto da Augusto, che portò Maria e Giuseppe a Betlemme.
Gli astronomi hanno quindi considerato,come intervallo di tempo il periodo
nel quale effettuare la ricerca di questa cometa quello che va dal 20 dicembre al 20 marzo e dal 7 a.C al 4 a.C.
I Magi
Si fa riferimento a studiosi che vivevano in Persia,
appartenevano a una delle tribù in cui erano divisi i Medi e, come
ricordato sopra, facevano parte della classe sacerdotale, infatti il loro nome significa "sacerdoti".
I Magi si occupavano soprattutto di astrologia: osservavano quindi i moti delle stelle e dei pianeti, per trarne presagi.
Le uniche fonti di informazione: i Vangeli
Dal Vangelo di Matteo possiamo capire che il fenomeno osservato dai Magi fu molto importante per loro ma non evidente a
chiunque, infatti Erode dovette chiedere informazioni su di esso.
In uno dei vangeli apocrifi viene ribadito un concetto fondamentale:
la stella è un simbolo di regalità, annuncio della nascita di un re,
in un altro invece si possono trovare molti particolari sulla grotta dove è nato Gesù e sulla brillante stella che vi ha condotto i Magi.
Cosa era veramente?
Secondo le informazioni di cui disponiamo, le
caratteristiche di questo astro sarebbero state le le seguenti:
• passò inosservato alla gente comune, mentre le sua osservazione fu particolarmente significativa durante l' opposizione al Sole;
• si mostrò per una prima volta, scomparve, e poi ricomparve;
• attirò l' attenzione dei Magi tra il 7 e il 4 a.C.
Giotto L'adorazione dei Magi Cappella degli
Scrovegni
Origene , teologo alessandrino vissuto nel III secolo, fu il primo a interpretare la stella dei Magi come un corpo celeste vero e
proprio, pensando ad essa come ad una cometa.
Nonostante nel suo Vangelo, Matteo non abbia mai parlato di una cometa, ma soltanto di una stella in maniera generica, già nelle prime comunità cristiane il fenomeno
osservato dai Magi veniva interpretato come tale.
S' incominciò, però, a parlare insistentemente di un astro chiomato
quando il pittore Giotto osservò una meravigliosa apparizione della cometa di Halley e decise di
dipingere questo evento astronomico sulla scena della natività nella
Cappella degli Scrovegni a Padova. Infatti molti storici ritengono che la tradizione popolare della cometa sia nata proprio da questa rappresentazione.
Alcuni sostengono però che non si tratti solo di un'invenzione artistica,
infatti a favore dell' ipotesi cometaria si avrebbe una prova di natura
astronomica. Secondo i Vangeli, ai Magi la cometa apparve due volte,la prima quando li guidò in Palestina, la seconda da Gerusalemme a
Betlemme; nella realtà questo corpo celeste può essere osservato alla sera verso Occidente prima del
passaggio al perielio (il punto più vicino al Sole ),e alla mattina, verso Oriente, successivamente ad esso.
Quindi può essere visto due volte, proprio come accadde ai Magi.
Purtroppo però non disponiamo di dati precisi che possano indurci a
identificare questo astro con una cometa reale, nemmeno con quella di Halley,
dato che i precisi calcoli dei suoi passaggi non coincidono affatto con
l'epoca storica.
una supernova
L' astronomo polacco Keplero, testimone oculare
dell'esplosione di una supernova nel 1604, pensò a questa ipotesi,
ma le supernove diventano molto brillanti per un limitato periodo di
tempo, poi svaniscono. Il fenomeno osservato dai Magi sarebbe durato
invece dei mesi.
una congiunzione planetaria
congiunzione di Giove e Saturno
Lo stesso Keplero, propose una soluzione alternativa,
sempre a partire dalle sue straordinarie esperienze di astronomo, infatti
ipotizzò che si trattasse di una congiunzione planetaria, dato che egli
ne aveva osservata una fra Giove e Saturno avvenuta nella costellazione
dei Pesci. Secondo i calcoli questo evento era avvenuto anche nel 7 a.C.,
quindi in una data compatibile col periodo della nascita di Cristo, anche
perchè in entrambi i casi si era verificato nella costellazione dei
Pesci, fatto che accade ogni ottocento anni circa. Altre caratteristiche
coincidono:
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il fatto non fu molto appariscente, quindi venne
notato dagli studiosi ma non da altri (Erode stesso se ne mostrò
ignaro);
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la costellazione dei Pesci era molto importante
per gli Ebrei e la presenza in questa zona del cielo di Giove (simbolo
della regalità) e Saturno (stella degli uomini giusti, protettore del
popolo ebraico). Saturno e i Pesci, segno d'acqua erano associati a
Mosè, il liberatore di Israele salvato dalle acque. Dunque c'erano
molti motivi per cui gli studiosi orientali dell'epoca si
interessassero di questo fatto.
Negli anni '70, l'astronomo inglese dell'università
di Sheffield David Hughes, che ha ricostruito accuratamente l'evento in un
celebre testo, ha ripreso l'ipotesi di Keplero ed ha ricostruito le tappe
del viaggio dei Magi; al momento attuale questa è la teoria più
convincente sul fenomeno astronomico di cui si parla nei Vangeli, anche se
non possediamo ancora a riguardo prove inoppugnabili
per approfondimenti:
La
stella di Natale
Christian Lavarian (lavarian@science.unitn.it)
www.astrofilitrentini.it/attiv/lavori/natale.html
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