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Le comete tra realtà e immaginazione |
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I moti dei corpi celesti spiegati secondo la teoria della gravitazione universale fanno pensare all'esistenza di infiniti mondi
In questo suggestivo brano tratto dal terzo libro dei
"Philosophiae naturalis principia mathematica", Newton espone la sua teoria sulle comete: corpi celesti
soggetti, come i pianeti, alla legge della gravitazione universale. La parte conclusiva del brano accenna alla
possibilità, da lui chiaramente intravista, che le stelle fisse siano centri di sistemi analoghi al nostro e che la loro luce
si produca allo stesso modo di quella generata dal sole per viaggiare nello spazio in ogni direzione. Creatore di
questi ammirevoli sistemi è Dio; in Newton i principi della scienza moderna convivevano con un forte
slancio
mistico, che espresse in molti scritti meno noti di quelli astronomici e matematici. http://www.thelatinlibrary.com/newton.html
Motus cometarum sunt summe regulares, & easdem leges cum planetarum motibus observant, & per vortices explicari nequeunt. Feruntur cometæ motibus valde eccentricis in omnes coelorum partes, quod fieri non potest, nisi vortices tollantur. I moti delle comete sono estremamente regolari ed osservano le stesse leggi dei moti dei pianeti, né possono essere spiegati dai vortici*. Le comete sono trasportate da moti molto eccentrici in ogni parte del cielo, il che non potrebbe accadere a meno che non si eliminino i vortici. *confuta la teoria di Cartesio secondo il quale i pianeti si muoverebbero in vortici di etere, materia che colmerebbe tutto il sistema solare. Per Cartesio infatti il vuoto non poteva esistere. ...........Et hi omnes motus regulares originem non habent ex causis mechanicis; siquidem cometæ in orbibus valde
eccentricis, & in omnes coelorum partes libere feruntur. Quo motus genere cometæ per orbes planetarum celerrime
& facillime transeunt, & in apheliis suis ubi tardiores sunt & diutius morantur; quam longissime distant ab invicem,
ut se mutuo quam minime trahant. Elegantissima hæcce solis, planetarum & cometarum compages non nisi consilio
& dominio entis intelligentis & potentis oriri potuit. Et si stellæ fixæ sint centra similium systematum, hæc omnia
simili consilio constructa suberunt Unius dominio: præsertim cum lux fixarum sit ejusdem naturæ ac lux solis, &
systemata omnia lucem in omnia invicem immittant. Isaac
Newton Sir
Isaac Newton Isaac
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