Il dissenso dagli Stoici
Traduzione letterale, note
e commento stilistico
[22,1] Ego nostris non assentior:
non enim existimo cometen subitaneum ignem sed inter aeterna opera naturae.
Primum, quaecumque aer creat, breuia sunt: nascuntur enim in re fugaci et mutabili. Quomodo potest aliquid in aere
idem diu permanere, cum ipse aer numquam idem diu maneat? Fluit semper, et breuis illi quies est; intra exiguum
momentum in alium quam in quo fuerat statum uertitur, nunc pluuius, nunc serenus, nunc inter utrumque uarius. Nubes,
quae illi familiarissimae sunt, in quas coit et ex quibus soluitur, modo congregantur, modo digeruntur, numquam
immotae iacent. Fieri non potest ut ignis certus in corpore uago sedeat et tam pertinaciter haereat quam quem natura,
ne umquam excuteretur, aptauit.
[22,2] Deinde, si alimento sic haereret, semper descenderet
(eo enim crassior est aer quo terris propior): numquam
cometes in imum usque demittitur neque appropinquat solo.
Io non sono d’accordo coi nostri: infatti non credo che la cometa sia un fuoco improvviso, ma la colloco tra le
opere eterne della natura. Prima di tutto, tutti i fenomeni che l’aria crea sono fugaci, infatti si generano in un elemento
instabile e mutevole. Come può qualcosa permanere a lungo identico a sé nell’aria, quando l’aria stessa non resta mai
uguale a se stessa a lungo? Fluisce costantemente e non si ferma a lungo; in un istante muta in uno stato diverso dal
quello in cui si trovava, ora piovosa, ora serena, ora variabile. Le nubi, che le sono strettamente associate, nelle quali si
condensa e dalle quali si scioglie, ora si ammassano, ora si disperdono, non stanno mai immobili. Non può accadere che
un fuoco stabile abbia sede in un elemento mutevole e vi permanga altrettanto tenacemente quanto quello che la natura
ha disposto perché non fosse mai espulso.
[2] Inoltre, se la cometa rimanesse attaccata a ciò che la alimenta, si muoverebbe sempre verso il basso (l’aria, infatti, è
tanto più densa quanto più è vicina alla terra): la cometa, invece, non scende mai fino agli strati inferiori
dell’atmosfera e non si avvicina al suolo.
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