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Una stella o un prodigio?

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Note

Coelum Circolo Astrofili Talmassons
Cortesia rivista "Coelum - Astronomia" e
Circolo Astrofili Talmassons

[1,4] Haec tamen non adnotamus, quamdiu ordo seruatur; si quid turbatum est aut praeter consuetudinem emicuit, spectamus interrogamus ostendimus: adeo naturale est magis noua quam magna mirari. 

[1,5] Idem in cometis fit: si rarus et insolitae figurae ignis apparuit, nemo non scire quid sit cupit et, oblitus aliorum, de aduenticio quaerit, ignarus utrum debeat mirari an timere. Non enim desunt qui terreant, qui significationes eius graues praedicent. Sciscitantur itaque et cognoscere uolunt prodigium sit an sidus. 

Non prestiamo attenzione a questi fenomeni finchè la norma è rispettata, se qualcosa è mutato o si è manifestato un fatto nuovo, lo guardiamo con attenzione, facciamo domande, lo mostriamo (ad altri), tanto è naturale stupirsi di una cosa nuova piuttosto che di una cosa grande. Lo stesso accade con le comete: se si è manifestato un astro particolare e di forma insolita, tutti desiderano sapere cosa sia e, dimenticando gli altri, si informano su quello nuovo, non sapendo se debbano ammirarlo o averne timore. Non mancano infatti coloro che gettano il panico, che vanno annunciando i suoi funesti presagi. Perciò chiedono insistentemente e vogliono sapere se sia un prodigio o una stella.

Commento 

Seneca descrive la reazione della gente di fronte alle comete manifestando velatamente un atteggiamento di superiorità che si può rintracciare in molti scritti scientifici. Il panico dello “spettatore comune” deve però essere giudicato tenendo conto del fatto che allora non esistevano conoscenze certe sulla natura delle comete e di altri inquietanti eventi naturali come i terremoti e le eruzioni vulcaniche. Era quindi naturale chiedersi se essi non fossero manifestazioni della collera degli dei, prodigi dunque, non fatti insiti nell’ordine naturale delle cose. Esistevano anche personaggi che, in buona o cattiva fede, gettavano il panico tra la popolazione profetizzando sventure e siccome queste non sono mai mancate nella storia, riuscivano anche ad essere credibili. E’ anche vero che queste manifestazioni di terrore non hanno caratterizzato esclusivamente l’antichità, ma ritornano periodicamente sotto svariati aspetti.