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ROBIN HOOD

Nessuno sa se Robin Hood sia realmente esistito.

Probabilmente visse, sotto il regno d’Edoardo II o quello di Riccardo Cuor di Leone, uno yeomen
(liberi contadini soggetti, senza intermediario feudale, alla diretta giurisdizione della corona), fuorilegge per motivi legati alla caccia di frodo, uomo d’animo nobile e generoso che si nascondeva nella foresta di Sherwood a nord della città di Nottingham.

Il suo nemico giurato era il corrotto sceriffo di Nottingham.
Egli era amato dalla gente perché proteggeva le donne dalle molestie, era cortese e ciò che riusciva a rubare lo distribuiva ai più poveri. Usava l’arco lungo ed era considerato il più abile arciere d’Inghilterra, vestiva sempre di verde ed aveva costituito una banda; membri di questa banda erano Little John, il grasso frate Tuck e Maid Marriam, la sua compagna.

La figura di questo personaggio si materializza nei tradizionali racconti dei cantastorie
tardo-medioevali, durante i secoli successivi.

 Le sue gesta erano narrate durante la festa del primo Maggio, in tutti i villaggi inglesi. 
Robin Hood è in ogni modo menzionato nel poema “Piers Plowman” scritto da Langland nel 1377 e nel 1489 compare, in una raccolta di ballate popolari scritte da Wymkym the Worde, un racconto intitolato “A lytell geste of Robin Hode”.
Un personaggio simile a lui appare in “The Canterbury Tales” scritte da Chaucer nel 1387.
Più tardi è citato da due scrittori, Dryton e Percy e nel celebre romanzo di W. Scott intitolato “Ivanhoe” è chiamato Lord Locksley (1819).

Possiamo oggi ritenere che Robin Hood abbia incarnato le rivendicazioni e le aspirazioni di libertà e giustizia del popolo medioevale che viveva in estrema povertà e che subiva ogni sorta di violenza da parte dei ceti sociali più elevati.

Un esempio dell’impatto che ancora oggi questo personaggio in tutto il mondo ha sulla umanità ci viene dall’elenco (solamente parziale) dei film a lui dedicati :

- quelli di maggiore successo

Adventures of Robin Hood, The (1938) (Errol Flynn)

Robin and Marian (1976) (Sean Connery)

Robin Hood: il principe dei ladri (1991) (Kevin Costner's)        

Robin Hood: men in Tights (1993) (Mel Brooks)

- gli altri ( ma non tutti )

1.        Robin Hood (1913)

2.        Robin Hood (1933)                                      

3.        Robin Hood (1935)

4.        Robin Hood (1973)

5.        Robin Hood (1912)

6.        Robin Hood (1998)

7.        Robin Hood e i pirati (1960)

8.        Robin Hood, el arquero invencible (1970)

9.        Robin Hood of Monterey (1947)

10.     Robin Hood Rides Again (1934)

11.     Robin of Locksley (1996)

12.     Arciere di Sherwood, L' (1970)

13.     Bandit of Sherwood Forest, The (1946)

14.     Prince of Thieves, The (1948)

15.     Sword of Sherwood Forest (1960)

16.     Rogues of Sherwood Forest (1950)

17.     Son of Robin Hood, The (1959)

18.     Dernier Robin des Bois, Le (1953)

19.     Story of Robin Hood and His Merrie Men, The (1952)

20.     Tales of Robin Hood (1951)

21.     Trail of Robin Hood (1950)

22.     Magnifico Robin Hood, Il (1970)

23.     Men of Sherwood Forest (1954)

24.     Trionfo di Robin Hood, Il (1963)

25.     Ribald Tales of Robin Hood, The (1969)

26.     Wolfshead: The Legend of Robin Hood (1969)              

[Da http://www.ilcacciatore.com/schede/robin_hood.htm]

Robin Hood, il più famoso dei fuorilegge del folklore inglese, non è Lancillotto né Ivano, che errano per le foreste alla ricerca dell'avventura.. Ma non è nemmeno un rivoluzionario che vuole rovesciare l'ordine costituito rappresentato dagli eroi cavallereschi. Come la maggior parte dei fuorilegge leggendari, Robin Hood è in realtà un campione della legge e dell'ordine ideali. Il suo essere fuorilegge rappresenta la cattiva coscienza di una legge localmente degenerata o corrotta. Il suo essere al di fuori delle istituzioni della società significa il fallimento della legge, che non è riuscita a rimanere fedele allo spirito, se non alla lettera;  la sua leggenda ruota intorno a un ironico paradosso, secondo cui l'ingiustizia appartiene allo spazio del diritto, mentre la causa giusta non ha altra scelta che cercare la protezione della foresta. Il travestimento è in primo luogo lo scandalo del sistema giuridico, che sembra amministrare la giustizia ma che in verità favorisce l'ingiustizia. Quando lo scandalo diviene visibile, il fuorilegge si traveste per rispondere al sistema, e mettendo in atto le sue finzioni ne riflette l'inganno insidioso. In breve, il fuorilegge proietta un'ombra sul sistema. Il fenomeno del travestimento è evocato dallo stesso nome Robin Hood, da cui certamente deriva. Hood [cappuccio] è ciò che nasconde, proteggendolo,il capo dei fuorilegge. Quanto al nome Robin, esso deriva dal francese robe, l'abito che copre il corpo. Potremmo dire allora, che dalla testa ai piedi Robin. Hood vive al riparo, all'ombra della legge. Ma il primo e più importante riparo per il fuorilegge è la foresta stessa. La foresta rappresenta il suo nascondiglio. La sua volta è il suo cappuccio e le sue fronde sono il suo abito. All'ombra della foresta il fuorilegge si sottrae all'ordine costituito e può perseguitare i suoi nemici come una presenza invisibile che, di quando in quando, improvvisamente, si rivela, per poi trovare di nuovo riparo in essa. Robin Hood, dunque, porta con sé ovunque vada la protezione della foresta. Le foreste rappresentano un mondo rovesciato, vale  a dire l'ombra dell'ironia stessa. Gli inganni attuati dai fuorilegge nella loro tattica di guerriglia sono la reazione a un inganno già esistente. Nella logica di queste storie, dunque, l'inganno serve in ultima analisi a smascherare le apparenze ingannevoli del mondo normale,legittimo. Tale logica paradossale aiuta certamente a comprendere il motivo per cui, nella letteratura di questo periodo, le foreste diventano il luogo dei capovolgimenti e dei travestimenti ironici. Non solo. Anche nelle commedie del periodo elisabettiano le foreste costituiscono lo scenario del travestimento, degli stratagemmi, delle inversioni di sesso, delle confusioni di identità e così via; diventano cioè il luogo in cui la realtà convenzionale perde la sua stabilità e viene mascherata e smascherata in un dramma di errori e confusione. Se una delle funzioni principali della commedia è mettere a nudo l'instabilità o l'assurdità del mondo quale gli esseri umani lo determinano, le foreste rappresentano lo scenario naturale della sua logica paradossale, grazie alle ombre che proiettano sugli aspetti esteriori della società. Proprio come la commedia capovolge una situazione per poi riportarla alla normalità, così anche le storie dei fuorilegge che smascherano la parodia della giustizia finiscono regolarmente con una riconciliazione che avvalora la fede del fuorilegge nella giustizia. La causa dei giusti, che si pongono temporaneamente al di fuori della legge, si riappacifica alla fine con la legge,quando la giustizia finisce per prevalere.  

[Tratto da "Foreste. L'ombra della civiltà" di R.  Harrison]
[Locandine tratte da www.allposters.com/gallery.asp?aid=48653576&c=&search=robin+hood]