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Tratto da:Roma
- La Repubblica - Primo consolato e istituzione dei tribuni
I Consoli: l'istituzione della Repubblica Dopo
l'esperienza della tirannide, Roma non volle più fidarsi della forma di
governo monarchica: Bruto decise che il potere sarebbe spettato d'ora in
poi a due praetores, poi divenuti consoles (consoli): nasceva
così la Repubblica. Essi avevano reciproco potere di veto sulle
rispettive decisioni, dovevano consigliarsi e sentire il parere del
Senato su ogni questione, esercitavano la loro carica un mese ciascuno e
alla fine del mandato venivano confermati o destituiti dopo aver reso conto
del loro operato. I primi due consoli furono Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino, vedovo di Lucrezia. Oppressi dalle numerose
guerre e dalla prepotenza dei patrizi, I plebei chiesero allora garanzie
politiche precise: fu così che si decise di istituire i Tribuni della
Plebe, ovvero due figure elette dal popolo durante i comizi tribuni
(plebisciti) da affiancare ai consoli. I tribuni si sarebbero fatti
portavoce delle istanze della plebe e avrebbero garantito sulla reale
attuazione della giustizia sociale. I tribuni erano inviolabili, ovvero
intoccabili per legge da eventuali colpi di mano dei patrizi, le loro case
dovevano essere aperte sia di giorno che di notte in modo da accogliere ogni
eventuale denuncia. Essi sedevano su semplici panche e non avevano la toga
orlata di rosso.
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