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RINASCIMENTO
La
cucina moderna affonda le sue radici nel Quattrocento e nel
Cinquecento per le novità che arrivano dal Nuovo Mondo e che
cambiano e arricchiscono le tradizioni popolari. Arrivati in
Europa, questi prodotti ebbero comunque bisogno di parecchio
tempo prima di affermarsi. Ad esempio la patata
inizialmente veniva utilizzata solo per l'alimentazione
animale, e solo nel 700 fu scoperta come cibo. Il mais
iniziò a essere consumato dopo le numerose pestilenze e
carestie che avevano decimato i raccolti. Anche il cacao e
la cioccolata conobbero il loro massimo splendore dopo
il 600.
Nel
500 e nel 600 si tenevano feste, nelle quali il momento
culminante consisteva nella distribuzione gratuita di cibo
alla popolazione, e per molti queste feste erano un'occasione
rara per mangiare a sazietà. Queste feste furono abolite nel
700, sia per evitare i frequenti incidenti, sia perché lo
spettacolo di gente costretta ad azzuffarsi per conquistare un
po' di cibo iniziava ad apparire umiliante e crudele.
Nel
Rinascimento,
grazie ai commerci con realtà molto diverse tra loro, nascono
ricette elaborate.
Influssi
arabi, orientali in generale, veneziani, l’uso sapiente
delle spezie e dei prodotti del Nuovo
Mondo,
veicolati
dai Genovesi
arricchiscono la tavola del signore.
La
cura per i ricevimenti, i pranzi di nozze, di cui qualcuno
passato alla storia, i banchetti in onore di ospiti venuti da
lontano, si allarga anche alla ferialità. Il pasto è il
momento principale nel quale la famiglia si trova riunita.
I servitori e il maestro
delle cerimonie
sono infatti il contorno fondamentale di ogni pasto, con un’attenzione
maniacale al decoro. L'elemento essenziale diventa
quindi quello scenografico.
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