www.gpeano.org
Index Sentieri                  Links a siti su vita e opere di Dante
Percorsi su autori e testi
Inferni di ieri
e di oggi
Gli animali
Le foreste
Dalla sopravvivenza al peccato di gola

 

Index cibo

                               Ieri

Oggi

Romani Medioevo Rinascimento Galateo Disturbi alimentari Vegetariani Cinema Cibo e religione

 Tratto da: www.scanner.it

CHOCOLAT

C'è un profluvio di magia e dolcezza in Chocolat, non a caso il palese fulcro simbolico del film di Lasse Hallström, candidato a cinque Oscar nelle principali categorie, è proprio il cibo degli dei, l'irresistibile cioccolato proposto nelle forme e negli involucri più disparati dalla bella Vianne Rocher, profeta girovaga delle virtù taumaturgiche del cacao nel mondo e latrice di un cognome che, almeno in Italia, risulta quanto mai sibillino... Siamo alla fine degli anni Cinquanta quando la protagonista di questa ipercalorica favola moderna arriva accompagnata dalla figlioletta nell'immutabile ed irreprensibile villaggio di Lansquenet, dove l'imperante etica cattolica è vigilata con attenzione estrema del bigotto e perbenista Conte di Reynaud, sindaco ed indiscussa autorità del luogo. Per l'aristocratico censore della moralità locale diventa un punto d'orgoglio costringere Vianne a chiudere i battenti della sua neonata cioccolateria, che comincia subito ad attirare agli irresistibili manufatti dolciari della sua vetrina i concittadini disposti a concedersi dolci peccati di gola. In particolare tra gli assidui frequentatori della cioccolateria spicca l'anziana Armande, spirito libero con molti punti in contatto con Vianne, la bella Josephine, moglie tormentata che trova asilo nel locale di Vianne affrancandosi della brutalità del marito, ed infine Roux, un simpatico ed affascinante girovago che farà breccia nel cuore della protagonista. Tra una miriade di bon bons, cioccolate calde, tartufi e cioccolatini, questa deliziosa commedia si avvia verso l'immancabile happy ending configurandosi come un originale apologo contro l'intolleranza verso chi ha il coraggio di vivere la propria diversità. Infatti per l'austero Conte accettare la salutare brezza di novità portata nel villaggio dalla cioccolateria significherebbe anche constatare il fallimento del proprio matrimonio, nascosto da una patina d'ipocrisia e non detto. Alla fine il cioccolato, metafora centrale della storia, riuscirà a risvegliare l'impeto sessuale di coppie in crisi, ad avvicinare un anziano corteggiatore alla signora del suo cuore, vedova ormai da decadi, in ultima analisi farà riscoprire i piaceri della vita alla rigida comunità locale, insegnando nel contempo anche a Vianne a scendere a compromessi col suo stile di vita. Dopo aver tratteggiato i delicati intarsi sentimentali de Le regole della casa del sidro con Chocolat, tratto dall'omonimo romanzo di Joanne Harris, Lasse Hallström è riuscito nella non facile impresa di catturare il profumo ed il sapore del cioccolato ad esclusivo beneficio del pubblico. Oltre alle bravissime Binoche e Dench nel cast, davvero di livello assoluto, convincono anche la Olin (moglie del regista scandinavo) e un ombroso Depp. Una commedia intrigante, ricca di magia e, naturalmente, dolce.

Chocolat, regia di Lasse Hallström, con Juliette Binoche, Johnny Depp, Lena Olin, Judi Dench, Alfred Molina, Carrie-Ann Moss, Peter Stormare; commedia; Usa/Gran Bretagna; 2000; C.; dur. 2h e 1'

 

Tratto da: www.scanner. it

 

IL LIBRO

 

Pubblicato Nel 1998 dalla Garzanti, (e dalla Penguin nel 1999), il romanzo Chocolat di Joanne Harris inizia con la protagonista Vianne Rocher che, accompagnata dalla figlia Anouk, giunge a Lasquenet per aprire una pasticceria. Un piccolo e sperduto villaggio francese che presto vedrà cambiare i suoi equilibri sociali e morali. La sua stravaganza e la sua gioia di vivere, vissute inizialmente dall'intero paese con provinciale curiosità, lasciano il posto ad un progressiva paura, incalzata dalle omelie domenicali dell'austero curato, padre Reynaud, che vede nella giovane donna e nel suo negozio una minaccia per la moralità del suo gregge.

Joanne Harris è nata, da padre inglese e madre francese, il 3 luglio 1964 nello Yorkshire, dove attualmente vive. Si è laureata al St. Catherine's College di Cambridge, dove ha studiato francese e tedesco medievale e moderno. Fino al 1999 ha insegnato francese nelle scuole secondarie di Leeds.
Come dicevamo il suo primo grande successo è arrivato nel 1998, con Chocolat, che è stato tradotto in tutto il mondo e da cui nel 2001 è stato tratto l'omonimo film. A questo hanno fatto seguito Vino, patate e mele rosse (Garzanti 1999), che sta diventando anch'esso un film (prodotto dalla Eagle Pictures), Cinque quarti d'arancia (Garzanti, 2000) e La spiaggia rubata (Garzanti, 2002).

Ma torniamo al romanzo: Fin dalle prime pagine, Chocolat si rivela un libro ben scritto, vivace e divertente, nel quale si alternano, come in un duello, i punti di vista del curato, ossessionato dalle proprie responsabilità ma vittima delle tentazioni cui Vianne lo sottopone ( prima tra tutte, la gola) e lo sguardo della protagonista che, un po' zingara - "…ci fermiamo. Per una volta. Finché il vento non girerà". - , un po' strega, osserva se stessa e i suoi compaesani con un animo disincantato, offrendo cioccolata calda e leggendo tarocchi. Giorno dopo giorno, il fascino di Vianne contagerà tutti gli abitanti del paese, ai quali riesce a insegnare un nuovo modo, più spensierato e ribelle, di vivere e godere delle gioie della vita.

Il ritmo della narrazione è quasi sempre frizzante, e ogni personaggio che gira intorno a La Celeste Praline, il locale di Vianne, ha un'interessante storia da raccontare e, con l'aiuto della protagonista, da risolvere.

Scorrevole nella forma, intrigante nel suo presentare gli intimi dilemmi di ogni personaggio, Chocolat propone, da un inusuale punto di vista, il conflitto tra due realtà - quella del tranquillo villaggio, timorato di Dio e condizionato dalla morale religiosa, e quella di Vianne, ribelle e libera da ogni regola imposta - le quali, a dispetto di ogni loro differenza, riescono comunque a dialogare.

Una lettura piacevole, con un unico inconveniente: le accurate descrizioni dei manicaretti preparati da Vianne, nonché il Glossario goloso in appendice al romanzo, sono un vero e proprio attentato alla linea! Sconsigliato per che è a dieta.

 Tratto da: www.scanner.it