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URBEM CONDERE
L'espressione URBEM CONDERE è presente nei testi degli autori latini fin dalla remota antichità, ad esempio nei testi di Floro e Tito Livio sulla fondazione di Roma a Isidoro da Siviglia e i suoi scritti su Marte. I romani, infatti, attribuivano una grande importanza alle origini della loro città e ritenevano importante sottolineare la loro discendenza da due divinità: più anticamente Venere, madre di Enea e successivamente Marte, padre di Romolo perché questo consentiva loro di dare una giustificazione di ordine religioso al loro dominio sul mondo.Molti autori hanno raccontato la storia della fondazione di Roma e questo contesto, insieme al suo lessico specifico, compare spesso nei testi e nelle versioni. Ricordiamo che, quando non si precisa altro, la parola urbs, urbis, indica Roma, che per i latini era la città per eccellenza e che per molti secoli è stata davvero la più potente e popolosa città del mondo conosciuto. ANALISIURBEM CONDERE = Fondare la città urbs, is 3 declinazione femminile
condo, is, condidi, conditum, condere = fondare REGOLE PRATICHETalvolta il termine urbe può essere sostituito da civitate (civitas, -atis ) ESEMPIes. Et urbis et imperii conditor Romulus fuit ( Floro ) (E) Romolo fu fondatore sia della città sia dell impero es. Haec oppida, bella Romanis gesserunt Queste città fecero guerra ai Romani Civitatem condere si trova frequentemente nella forma di ablativo assoluto come inizio di un periodo. es. Condita civitate, quam ex nomine suo Romam vocavit, haec fere egit. (Eutropio) Fondata la città, che chiamò Roma dal suo nome, fece più o meno queste cose.
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