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Usare un programma diverso

Cosa rende difficile il latino? Il fatto che questa lingua impone alla nostra mente un cambiamento radicale nel modo in cui noi percepiamo il significato di una frase, così come se qualcuno modificasse il  "programma di interpretazione dei testi" che abbiamo interiorizzato man mano che, imparando a parlare, ci siamo impadroniti inconsapevolmente delle strutture della nostra lingua. Noi infatti abbiamo automatizzato il fatto che il soggetto precede il verbo e il verbo precede il complemento oggetto, perciò per un parlante italiano assume la massima importanza l'ordine degli elementi fondamentali all'interno di una frase.
Questo accade perchè l' italiano non ha più le declinazioni e, per trasmettere l'idea dei  casi latini, si serve  delle preposizioni e dell'ordine fondamentale soggetto - verbo - complemento oggetto.
Dal momento che il latino, invece, varia la parte finale delle parole, non ha la necessità di ricorrere ad un ordine fisso, quindi non è assolutamente detto  che il verbo preceda il complemento oggetto nè che il primo termine che compare nella frase latina sia da trasformare nel soggetto della traduzione italiana.

Immaginiamo un abitante di Roma imperiale di fronte ad un tabellone sul quale sono riportati i risultati di un combattimento gladiatorio. Per lui la frase

Spartacus vicit Maximum 

 e la frase

Maximum vicit Spartacus

erano esattamente equivalenti, dicono cioè che Spartaco ha sconfitto Massimo, perchè finisce in -US, l'uscita del soggetto (nominativo) singolare della seconda declinazione.  A noi però, a prima vista, sembrano diverse perché  per noi è il soggetto che precede il complemento oggetto e non viceversa.

Se invece il nostro romano vedesse scritto

Spartacum vicit Maximus

capirebbe subito che questa volta a vincere è stato Massimo, trascurando il fatto che si trova in fondo alla frase, perchè questa volta è lui a finire  in -US, fatto che segnala il soggetto (nominativo) singolare della seconda declinazione ovunque si trovi all'interno della frase.

Però la tentazione di tradurre "Spartaco ha sconfitto Massimo" è sempre forte. 

Allora attenzione:

per tradurre bene una frase non si parte mai dalla   prima parola, si deve invece partire dal verbo, capire in quale persona si trova e se è alla terza persona, a seconda del suo numero, cercare un nominativo singolare o plurale che gli faccia da soggetto.

Sembra facile? Non sempre lo è, ma in ogni caso è la regola fondamentale per la sopravvivenza nella giungla del latino.

 

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