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Ut e Ne + congiuntivo presente e imperfetto
La proposizione subordinata finale dichiara per quale fine
si verifica quanto affermato nella reggente. In latino essa si esprime con
UT + CONGIUNTIVO, che corrisponde all'italiano "affinché".
Se
nella principale il verbo è all'indicativo presente o futuro, il congiuntivo sarà
al presente; se, invece, il verbo è al passato, il congiuntivo sarà
all'imperfetto.
La proposizione subordinata finale
negativa si esprime invece con NE + CONGIUNTIVO, che corrisponde all'italiano
"affinché non".
Per non sbagliare si può ricorrere alla traduzione letterale facendo
corrispondere a "ut o ne" "affinché,
affinché non" con gli stessi tempi del congiuntivo italiano.
Siccome spesso l'uso di "affinché" può risultare obsoleto,
in italiano la frase si può tradurre con "per (non) + infinito" o
"allo scopo di (non) + infinito " nella frase positiva, ma questo è possibile
solo se c'è identità di soggetto tra la finale e la sua frase reggente.
Caesar Rhenum transivit UT contra Ariovistum PUGNARET.(Caes.).
Cesare attraversò il Reno per combattere contro Ariovisto.
Decius Magius restiterat ea NE FIERENT.(Liv.)
Decio Magio aveva insistito perchè non si facessero quelle cose.
Hoc te* doceo ut latinam linguam discas
Ti insegno questo affinchè tu impari la lingua latina
*In latino il verbo docere vuole l'accusativo della persona alla quale
si insegna
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