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I BestiariCosa sono Il leone nei bestiari Testo latino Il bestiario è un testo molto letto nel Medioevo in cui si parla della "natura delle bestie", poichè, come afferma Pierre de Beauvais, autore di uno dei più noti bestiari, "tutte le creature che Dio creò sulla Terra le creò per l'uomo, affinchè l'uomo potesse ricavarne esempi di religione e di fede". Oltre a trarre spunto dalla tradizione favolistica, ad esempio da Esopo e Fedro, i bestiari facevano riferimento al contenuto delle Sacre Scritture e di testi di ambito cristiano, come il "Phisiologus", vero e proprio capostipite di questo genere letterario zoologico e morale al tempo stesso, composto ad Alessandra d'Egitto intorno al II° o al III° sec.d.C. La descrizione del comportamento degli animali veniva interpretata alla luce dell'insegnamento cristiano, perciò in ciascun capitolo alla parte scientifica seguiva una parte allegorica, che trovava la sua giustificazione in alcuni celebri passi di San Paolo. Nei bestiari il leone assumeva un significato complesso.Accanto alla tradizionale interpretazione negativa, già proposta dai classici (animale tirannico, prepotente e violento), ne comparivano altre, più positive. Se considerato come animale aggressivo e predatore, il leone ricordava il diavolo, cacciatore di anime, ma secondo altre interpretazioni, poteva rappresentare il coraggio (cuor di leone) o lo stesso Gesù Cristo. Il leone infatti ricordava la Resurrezione perché, secondo i bestiari, quando i suoi piccoli nascono, giacciono come morti per tre giorni e la vita non entra in loro sinché il padre non alita sul loro muso. (J Hall Dizionario dei oggetti e dei simboli nell’arte - Longanesi)
Il leone nasce morto
e sua madre Per approfondimenti si veda: Gli
animali ei bestiari del Medioevo |