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 Il furbo lepre

         Antica favola orientale (GEORGIA)

 

 In una folta foresta vivevano in grande amicizia molte specie di animali.Unico motivo di inquietudine, la presenza del leone. Infatti il re degli animali ogni mattina aggrediva una povera bestia e se la divorava.Così, giorno e notte, gli altri abitanti della foresta tremavano per la paura, non sapendo chi di loro il leone avrebbe divorato l'indomani.Un giorno, stanchi di questa situazione, si riunirono in consiglio: era assolutamente necessario trovare un modo per non vivere di continuo nella paura. E' vero che morire prima o poi bisogna, ma è terribile aspettare di morire in ogni attimo della propria vita.Dopo animate discussioni, infinite polemiche, gli animali decisero di pagare al leone un tributo spontaneo. Ogni giorno avrebbero scelto tra di loro la vittima e l'avrebbero regolarmente inviata al leone. Questi accettò la proposta, ma a un patto:- Se ritardate l'invio, se cercate di prendermi in giro, poveri voi: vi farò tutti a pezzi!Non c'era da scherzare, e gli animali mandarono con puntualità la vittima predestinata al leone.E arrivò il turno del lepre maschio:- Per andare, ci vado - disse ai compagni - ma non mi lascerò divorare dall'insaziabile signore della foresta. E vi salverò tutti.Gli animali risero:- Sentite il fanfarone! Proprio lui, che scappa se vede volare una mosca... Dài, rassegnati al tuo destino. Oggi a te, domani a noi.Ma avevano riso a sproposito.L'indomani il lepre si presentò al leone con ritardo, quando già il felino sentiva i morsi della fame e stava meditando di irrompere nel bosco e fare una strage.- Dove t'eri cacciato, miserabile? - ruggì.- Potente mio signore - si giustificò timidamente, con voce sommessa il furbo lepre - ti stavo portando il lupo, ma lungo la strada abbiamo incontrato un altro leone, il quale ha assalito il lupo e se l'è portato nella sua tana.- Vieni con me - ruggì il leone fuori di sé - andiamo a snidare questo prepotente.Il lepre condusse il leone a una pozza d'acqua tanto limpida da sembrare uno specchio:- Guarda!E il leone, la vista annebbiata per la fame e la rabbia, guardò e vide il suo rivale... che lo guardava con occhi scintillanti. Sicuramente in quella fossa c'erano ancora i resti del lauto pasto appena consumato.S'infuriò, ruggendo, saltò dentro quella che credeva una fossa per massacrare il nemico e... ci sarebbe rimasto per sempre: la pozza d'acqua era profonda abbastanza.- Evviva! - strillò il lepre, e corse, come mai aveva corso in vita sua, fino alla foresta per dare agli animali la strabiliante notizia:- Il re è morto!