I rifugi antiaerei nel Cuneese

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Dogliani

Il 31 luglio 1944, verso le 16.45, un apparecchio militare tedesco sorvolò il paese, molto probabilmente uno Junkers - 88  (JU-88), raggiunse il centro storico e lì sganciò una prima bomba. Si diresse verso Codevilla, tornò indietro e ne rilasciò altre due; successivamente ritornò per mitragliare. L'aereo presentava croci nere sulle ali e svastiche sul timone di coda ed era partito dal campo di aviazione Torino - Aeronautica.
Le leggende popolari attribuivano il bombardamento a "Pippo", un fantomatico aviatore fascista responsabile di tutti gli attacchi nelle zone circostanti.
Dopo parecchi giorni trascorsi a scavare tra le macerie per recuperare eventuali vittime, si constatò che i morti erano 28, tra uomini, donne e bambini. Molte persone, al momento dell'attacco, si trovavano riunite in una casa per rendere omaggio ad una salma, i cui funerali si sarebbero dovuti svolgere un'ora dopo. Risultarono distrutti ben dodici fabbricati, decine le abitazioni colpite.
Per quale motivo è stata bombardata questa città e non un'altra; perché "Pippo" ha voluto segnare così tragicamente il destino di Dogliani? Alcuni documenti testimonierebbero la scoperta da parte dei nazisti dei rifugi partigiani nel paese, dunque l'episodio sarebbe da considerarsi una punizione come esempio per tutti onde evitare eventuali ribellioni.
Dobbiamo ricordare inoltre che il rastrellamento, avvenuto il giorno successivo da parte dei nazifascisti, non solo è servito per spianare le strade alle truppe di terra, ma anche per estenuare ulteriormente il morale già afflitto dei doglianesi. Infatti, durante questa operazione, i tedeschi uccisero sei civili e incendiarono dodici cascine in periferia.