Sindaco di Verduno

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Il municipio di Verduno

Intervista al Sindaco di Verduno – 25 Febbraio 2015

Esiste un documento ufficiale che descrive l’iter dei finanziamenti? A che punto sono e come sono arrivati i fondi.

Si parte dall’accordo di programma del 4 agosto 2003, firmato tra il Comune di Verduno, il Comune di Bra, il comune di Alba, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo e l’ASL CN 2. Questi sono gli “attori” che entrano a tutti gli effetti nell’accordo per la realizzazione dell’ospedale. È chiaro che in questo accordo vengono precisati tutti i punti possibili ed immaginabili di intervento e quindi anche la catena dei finanziamenti. In questo documento ufficiale viene detto che l’ospedale Alba-Bra verrà a costare 145 milioni di euro. Ci sono i riferimenti di ogni singola delibera che delibera, appunto, l’ammontare dei finanziamenti a step diversificati.

Il problema qui non è tanto la quantità di risorse che sono già state tutte deliberate e quindi sicure, ma il flusso di cassa di finanziamenti da parte della Regione Piemonte, che ha già stabilito quali sono le cifre da dare. Quando, però, si vanno a prendere, a volte “la cassa è vuota”. Ed è questo il motivo per cui ci sono stati molti rallentamenti nella costruzione di questo ospedale, anzi proprio dei periodi di chiusura del cantiere. L’allungamento nell’ultimo periodo rispetto ai tempi iniziali è stato di circa due anni. Questo è dovuto, appunto, alla mancanza del flusso di finanziamenti da parte della Regione direttamente alle imprese.

Con il passare del tempo la cifra è rimasta invariata oppure ha subito dei cambiamenti?

Senz’altro verrà a costare di più perché, purtroppo, c’è sempre questo aumento di costi. Però so che c’è stato un contenzioso ultimamente tra l’ASL e la concessionaria, che chiedeva a fronte di migliorie che aveva fatto delle cifre “sbalorditive”. Dopodiché c’è stato comunque un accordo che si è chiuso sui 12 milioni, quindi penso che questi siano da aggiungere, ad esempio. Altri costi in più sono dovuti ad cosiddetto “Project Financing”, nel senso che le imprese che sono incaricate di mettere una percentuale di finanziamento, ma solo a fine opera, in cambio dell’utilizzo di servizi che avranno poi sulla struttura stessa.

Quindi se si sommano un po’ di cose di questo tipo, chiaramente, il valore complessivo aumenta.

Il sito su cui è sorto questo ospedale sembrerebbe, da quanto si legge, avere problemi idrogeologici. Dove possiamo trovare dei documenti che spieghino la situazione e la precisino?

Qualche documento è conservato in Comune, ma la maggior parte degli atti è di proprietà dell’ASL, che paga con i soldi della Regione. Il responsabile unico del procedimento è il Dott. Ferruccio Bianco. Secondo me, per avere molte informazioni non solo di questo tipo, bisogna rivolgersi esclusivamente all’ASL.

I problemi idrogeologici esistono, sono esistiti e continueranno ad esistere perché comunque la collina su cui si è costruito è una collina con caratteristiche proprie abbastanza delicate.

Lei cosa ne pensa del sito su cui è sorto questo ospedale?

La parte della collina interessata era classificata dal Piano Regolatore di Verduno non edificabile, salvo opere di interesse pubblico non diversamente ubicabili. Il geologo del comune (Dott. Orlando Costagli) aveva chiaramente considerato questa zona non edificabile perché le caratteristiche non lo permettevano.

Tutte le carte, però, sono passate alla Regione, che essendo un ente sovraordinato, ha dato l’autorizzazione alla costruzione.

La storia è piuttosto lunga perché l’ospedale prima era stato previsto da una certa parte della collina, ma poi è stato spostato a seguito di ulteriori verifiche dal punto di vista idrogeologico. Il sito è stato reso sicuro dopo una bonifica importantissima (costata una ventina di milioni). Sopra la struttura stessa dell’ospedale è stato fatto un semicerchio di 900 pali drenanti accostati uno all’altro, del diametro di due metri e di profondità di ventisette. Non bisogna, quindi, dare ascolto alle leggende metropolitane che dicono che l’ospedale sta slittando perché non è assolutamente vero.

Il costo di questa messo in sicurezza ha avuto un costo maggiore, chiaramente, di una edificazione che poteva avvenire in pianura.

Le figure regionali che hanno avuto un ruolo di rilievo quali sono state?

L’accordo di programma viene firmato dal Presidente della Regione e dai rispettivi responsabili dei vari settori. Comunque sono persone, chiaramente, al massimo livello.

In che anni si è firmato questo accordo?

L’accordo riporta la data del 4 Agosto 2003, dopo di che nel 2005 si è posata la prima pietra ed in questo momento ci sono 200 operai che lavorano.

La Sanità Piemontese, in questo momento, è in crisi e si sta ristrutturando. Come si colloca Verduno in questo processo di cambiamento?

Qui non posso assolutamente darle una risposta. Sono i vertici della Sanità sia Piemontese sia locale che devono accordarsi in qualche modo. Io sto, da questo punto di vista, a ciò che leggo sui giornali. L’assessore Saitta che ha detto ultimamente che saranno ridotti i posti letto. L’ospedale era nato per 580 posti, poi è stato ridotto a 480, a 430 e adesso si parla di 306. Nonostante questa drastica riduzione la volumetria rimane invariata, con l’inserimento di ulteriori servizi come quello dell’emodinamica.

I tagli ci sono dappertutto, anche se nella ASL Alba- Bra la quota destinata ad ogni singola persona è inferiore a quella del resto del Piemonte di circa 200 euro pro capite all’anno.

Non saprei fare una conclusione precisa, senz’altro dobbiamo subire tutti le ristrettezze che avverranno in questo comparto. Allo stesso bisogna anche cercare di trattare i cittadini con una certa uniformità di servizio.

 Se l’ospedale sarà completato e reso operativo, pensa che ci saranno delle ricadute occupazionali favorevoli per il territorio di Verduno?

Teoricamente no perché comunque nell’ASL si entra per concorso. Quindi non è che ci sia una domanda diretta o per cui se sei di Verduno hai la precedenza ad entrare. Può darsi che si crei qualche posto di lavoro nei servizi gestiti da società che amministreranno le prestazioni presenti nella hall dell’ospedale come, ad esempio, la mensa. Tutto sommato diciamo che la situazione occupazionale qui a Verduno non è in sofferenza, quindi è un territorio che ha nell’agricoltura un forte volano di sviluppo.

Attualmente quando si pensa di concludere questo ospedale?

Si fa una previsione che a fine 2016 sia finito, ma bisognerà aspettare altri sei mesi per il collaudo. Per il 2017 dovrebbe entrare pienamente in funzione.

Probabilmente entro quel periodo la viabilità non sarà completata. La strada di accesso all’ospedale dovrebbe partire dalla provinciale che passa sotto l’ospedale (la SP 7). Sono state elaborate quattro possibili tracciati per la via di accesso, l’ultima delle quali era una proposta che partiva dalla stazione Poetto di Roddi che tagliava trasversalmente la collina per raggiungere il complesso ospedaliero. È stata scartata soprattutto a causa del costo eccessivo (più di 20 milioni di euro per 1,5 kilometri) e dall’instabilità dal punto di vista idrogeologico, dato che attraversava delle frane attive e quiescenti.

Il Comune di Verduno, allora, ha messo a disposizione la vecchia strada cosiddetta “Del Tanaro” che è quella che attualmente porta al cantiere. Presenta numerosi vantaggi rispetto alle precedenti ipotesi: è molto stabile (costruita dai Romani, che forse se ne intendevano più di noi), una parte di questa strada è in territorio ASL e, quindi, non c’è la necessità di acquisire delle altre aree, è vicino a Bra e, soprattutto, costa 1/3 in meno delle precedenti ipotesi (costo previsto tra i 7 e i 7,5 milioni). C’è ancora il problema della partenza, cioè dell’attestazione dalla rotonda sulla SP 7. Perché? Attualmente tutti questi soldi necessari per la sua costruzione non ci sono. Allora qualche anno fa si era già fatto un accordo a Roma tra i Sindaci del Territorio e la società che gestisce l’autostrada Asti-Cuneo per fare passare questa opera di costruzione “complementare”, cioè a carico dell’autostrada. Solo che i tempi stanno ritardando tantissimo. Probabilmente si andrà su questa ipotesi, però ci sono appunto dei ritardi “governativi”, addirittura di interpretazioni da parte di Bruxelles sullo Sblocca Italia per cui i tempi si allungheranno notevolmente.

Quindi si farà una entrata provvisoria regolata da un sistema semaforico. L’unico inconveniente di questa strada è la sua pendenza, che è piuttosto pronunciata (attorno all’11%)