Sindaco di Bra

Intervista al Sindaco di Bra – 27 Febbraio 2015

Quali legami ci sono tra ASL e ASO?

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Bruna Sibille

L’ASO – Azienda sanitaria ospedaliera – è presente solo a Cuneo, all’Ospedale Santa Croce, dove svolge attività sanitaria di alta specializzazione e compiti specificamente attribuiti dagli atti della programmazione regionlae. In zona Alba-Bra è presente l’ASL – Azienda sanitaria locale -, che si occupa della rete ospedaliera e di tutti i medicinali, assolvendo i compiti del sistema sanitario nazionale italiano in quello che è il nostro ambito territoriale.

Il completamento dell’ospedale di Verduno avrà delle ricadute sul territorio circostante?

 Certo. In quanto in questo momento stiamo andando avanti con due realtà ospedaliere a distanza di 15 chilometri, che devono lavorare insieme, con possibili difficoltà logistiche. L’ospedale di Verduno permetterà di rendere più agile questa collaborazione e, al contempo, di fornire un servizio completo all’utenza.

Qual è l’elemento positivo?

L’elemento positivo dell’avere due ospedali cittadini è, appunto, la loro vicinanza alla città e, quindi, alla comunità stessa. Il lato negativo è che due strutture edificate nel 1700 richiedono interventi di manutenzione spesso difficoltosi da attuare.

Come pensa di organizzare i trasporti?

Sono già state previste delle navette elettriche a “impatto zero”, con partenza dal centro di Alba e di Bra e arrivo al Polo Ospedaliero, dedicate sia al personale sanitario che ai cittadini che usufruiranno del servizio.

Che cosa comporta l’unione di due ospedali in un unico?

Dal punto di vista del numero di posti letto non cambierà nulla, in quanto verranno sommati i posti letto oggi presenti nei due ospedali. Sarà invece necessaria un’ottimale organizzazione del servizio, che vada nella direzione di una sempre maggiore efficienza e soddisfazione dell’utenza. Il tutto, nella speranza che non si aggiungano altri tagli a quelli già subiti dal momento in cui si è deciso di costruire l’Ospedale, sino ad oggi.

Questa unione non causerà problemi di spostamento dei lavoratori?

La posizione baricentrica del nuovo Polo ospedaliero tra Alba e Bra non aumenterà in modo esponenziale la distanza coperta precedentemente per raggiungere il posto di lavoro. Il servizio di navetta do cui accennavo prima, agevolerà infine gli spostamenti, anche del personale.

 Saranno assunti anche nuovi medici e infermieri?

Mi auguro di sì, in quanto è una condizione necessaria per poter mantenere a un livello d’eccellenza il servizio.

Ci risulta che forse ci sia un problema della rete fognaria. Lei cosa sa in merito?

I problemi ci sono stati, causati dalla lontananza della Collina di Verduno dalla città e, quindi, dalla sua rete fognaria. Se si costruisce un ospedale all’interno di una città è molto semplice agganciare la nuova struttura alle fogne, apportando addirittura miglioramenti. Ma se il luogo che è stato scelto è in aperta campagna, il problema è più rilevante. Ad oggi questa complicazione è stata completamente risolta, anche se ha richiesto la realizzazione di un collettore. I fondi per risolvere il problema sono arrivati dalla Regione e, principalmente, dalla società che gestisce il Ciclo Idrico Integrato.

Quali sono le altre problematiche che sono state fronteggiate?

Un’altra problematica molto rilevante è la strada di accesso.  Il primo progetto si è andato poi modificando con il tempo, a causa delle lungaggini burocratiche. Lunedì prossimo ci sarà un incontro per individuare il progetto definitivo.

Dal sindaco di Verduno abbiamo sentito che la strada ha una forte pendenza e che avrebbe la necessità di un forte potenziamento. È vero?

Certamente, problema che verrà affrontato dopo quello -annoso e difficile- relativo alla nuova autostrada Asti-Cuneo. Ad oggi l’autostrada termina ad Alba per poi riprendere a Marene, causando il passaggio nella mia città di 20 mila veicoli al giorno, con conseguente inquinamento dell’aria.

Quali servizi verranno trasferiti a Verduno e quali rimarranno a Bra?

In linea di massima a Verduno verranno trasferiti quelli che vengono definiti gli “acuti”, ovvero gli interventi che riguardano le questione di operazioni, chirurgia ecc. Sul territorio resteranno, invece, tutte le parti di ambulatorio, come il prelievo del sangue. Verrà seguita, quindi, un’organizzazione simile a quella dell’Ospedale di Cuneo in cui sono presenti diversi distretti dislocati sul territorio. E’ questo il motivo per cui una parte dell’ospedale non verrà dismessa, ma ospiterà tutti i servizi di questo genere.