Nome intervistato:
l'intervistato si avvale del diritto di non rispondereTestimonianze
dirette o indirette?
Diretta
Paese bombardato:
frazione Santa Maria del Bosco, Busca
Descrizione
Dimensioni (Altezza-Larghezza) |
una piccola cantina |
Profondità rispetto alla strada |
situato sotto terra |
Collocazione entrata |
si poteva entrare solo passando
per la cucina |
Illuminazione |
una piccola lampadina posta al
centro del soffitto |
Sistema d'aerazione |
non c'erano finestre, in quanto
il rifugio era sotto terra |
Rumori esterno e impressioni che davano |
l'unica volta che si è
verificato un bombardamento era fuori casa |
Numero di persone che poteva ospitare |
una o due famiglie |
Servizi igienici |
assenti, in quanto era una
cantina |
Eventuali
scorte alimentari |
ce
n'erano per alcuni giorni |
Il rifugio antiaereo della mia famiglia non era
altro che la cantina di casa, male attrezzata e contenente cibo a
malapena sufficiente per pochi giorni. Non lo consideravamo però un
problema, eravamo infatti convinti che non ci avrebbero mai attaccati.
Nella nostra cantina non c'era molto spazio, fortunatamente mai
nessuno è venuto a chiedere riparo: ognuno pensava alla propria
pelle.
Il mio paese era molto piccolo e non era dotato di sirene.
Gli unici rifugi sui quali potevamo contare erano le cantine di casa,
i fienili e buche scavate nel terreno; non vennero mai costruiti altri
ripari se non quelli famigliari.
Ovviamente furono i tedeschi a bombardare (opinione
dell'intervistata n.d.a): non erano di certo gli
alleati, che erano venuti per salvarci,e comunque loro sapevano dove
si trovavano i nazisti e quindi dove attaccare.
Non sono più tornata in quella casa, da quando mi sono trasferita a
Cuneo. Conservo ricordi belli e brutti legati a Santa Maria del Bosco,
mi accontento di vivere con quelli.
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