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Storia Bombardamenti
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Borgo San Dalmazzo
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Borgo San Dalmazzo era il paese della provincia più vicino al confine ad avere una stazione
ferroviaria che all'epoca era molto importante, tanto da farne uno dei più importanti centri italiani di raccolta e di smistamento degli ebrei. Borgo era anche il fulcro intorno a cui ruotavano
pattuglie di tedeschi e camicie
nere che partivano per cercare, nelle valli laterali, le varie sacche di
resistenza e per sconfiggerle. La caserma si trovava sulla statale per
Cuneo, attualmente in disarmo dopo aver ospitato per decenni i nostri
alpini, perciò i bombardamenti alleati mantennero questo
obiettivo per tutta la durata delle guerra, insieme al deposito
tedesco che si trovava sul cosiddetto "Ponte del sale".
Prima della guerra era una fabbrica di marmellata, ma, all'arrivo dei nazisti, era
stata confiscata per divenire deposito e posto di comando delle
vallate, per poi riprendere l'attività alla fine della guerra. E' ancora in funzione e dà lavoro a molti ragazzi della zona.
Un altro ponte molto importante è quello che collega le rive
del fiume Gesso, dotato di due carreggiate: uno per il transito
dei treni e l'altro per uso comune. Nel centro della città si
trova il palazzo del municipio che, durante i bombardamenti,
fungeva da rifugio. Infatti le sue cantine si trovano sotto il
livello della strada ed erano così grandi che potevano ospitare
più di 200 persone.
I comandanti tedeschi nel paese avevano i loro letti nell'albergo
Roma, che si trova tutt'ora sulla strada che porta verso la valle
Stura, molto vicina all'ufficio che era a pochi passi. Invece i
soldati tornavano o alla caserma di Cuneo o, se erano piccole
squadre, in quella delle camicie nere, più vicina e più dotata
di brande.
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"La foto precedente è delle macerie di un'abitazione molto vicina al centro storico del paese
e all'albergo Roma, sede dei comandanti nazisti"
"Qui sopra foto della stazione ferroviaria dopo uno dei tanti bombardamenti che
colpirono il centro abitato di Borgo, chiamato Pedona con il nome
Romano" |
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