I rifugi antiaerei nel Cuneese

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Centallo

Centallo è un paese di 6000 abitanti che si trova a 12 Km da Cuneo; anche qui la guerra ha colpito senza guardare in faccia nessuno: infatti nel lontano Natale del 1944, una bomba colpì accidentalmente l'orfanotrofio "Perrucchetti", causando numerose vittime civili. E' importante ricordare questo episodio perché ci permette di capire la situazione  che doveva e deve tutt'ora essere fronteggiata dai civili inermi in caso di bombardamento. Quale luogo, infatti, poteva essere più sicuro di un orfanatrofio, che certamente non è un obiettivo militare? Come potevano pensare gli abitanti di Centallo di poter fuggire agli orrori della guerra se nemmeno un'istituzione che doveva tutelare i bambini  veniva risparmiata? 
Una possibile giustificazione è data dal fatto che nel paese la presenza di tedeschi era pesante: nel giugno dello stesso anno si era insediato per un mese un reparto germanico nei locali più recenti dell'istituto. Probabilmente fu un rapporto dell'intelligence partigiana a segnalare agli alleati la presenza tedesca in Centallo, che non aveva obiettivi militari importanti, se non la stazione ferroviaria. Il 14 ottobre, infatti, una scarica di mitraglia colpì l'orfanotrofio, seminando distruzione ma senza causare vittime né feriti. Dopo questo primo attacco, le suore decisero di chiudere le finestre del parlatorio con sacchi di sabbia, in modo da trasformarlo in una specie di rifugio. 
Il 29 dicembre accadde la tragedia: la bomba colpì la casa intrappolando 34 ragazze e quattro religiose che stavano cercando disperatamente di entrare nel parlatorio-rifugio. Nei due giorni di scavi e ricerche fra le macerie, si trovarono i corpi senza vita di 14 giovani e due suore, di cui riportiamo i nomi: Lucia Aloj di 20 anni, Luciana Bernardi di 5, Caterina Franchino di 16 anni, le sorelle Guccia (Domenica di 7 anni, Giuseppina di 9 e Maria Grazia di 10), Caterina Isaia di 18 anni e la sorella Maria di 17, Margherita Mogna di 79 anni, Ivonne Moru di 7 anni e sua sorella Giovanna di 4, Alda Novarino di 6 anni e sua sorella Irene di 9, Bernardina Roccia, 15 anni e le suore Rosina Conterno e Miriam Seita.
Non si conosce il reale motivo che spinse gli alleati al bombardamento dell'orfanotrofio: la precisione con cui la bomba è caduta fa pensare che non si tratti  di uno sbaglio del pilota, ma questo non potrà mai essere accertato. Un'altra ipotesi sostiene che l'ordigno fosse destinato alla vicina casa Carpano, che si trovava a soli 50 metri di distanza e che era stata confiscata dal commando dei tedeschi. Questa ipotesi è frutto di una testimonianza resa all'attuale residente dell'abitazione dall'ex-giardiniera della casa. 
E' comunque significativo il fatto che per eliminare un commando di tedeschi sia stato usato un mezzo dotati di grandi capacità distruttive ma  poca precisione: la morte di queste ragazze è solo uno dei moltissimi casi di ingiustizia della guerra, che non per questo  deve essere dimenticata. La distruzione dell'orfanatrofio è la dimostrazione del fatto che non ci sono guerre in cui non vengano colpite persone innocenti e che soprattutto non esistono e non esisteranno mai bombe "intelligenti".