Nome intervistati:
Luigi Mondino e moglie
Intervista:
"Essendo San Rocco un piccolo paese, i rifugi erano costituiti soltanto
da cantine familiari. Esse erano costruite su due piani, per
un'altezza totale di circa 3m: ci si rifugiava in quello inferiore,
chiamato "infernot" , dove solitamente si tenevano i vini.
Queste cantine si trovavano appena a 20m sotto terra, quindi non erano
molto sicure, per questo a volte, dopo l'avvertimento della sirena, si
prendevano i fratelli più piccoli e si correva semplicemente a
nascondersi in fosse scavate nei campi. Lì si restava rannicchiati
nella speranza che finisse tutto presto, prevaleva il terrore generale.
Era obbligatorio l'oscuramento: in ogni casa bisognava coprire tutte
le finestre con carta scura, ma non tutti avevano la possibilità di
procurarsela e usavano quindi stracci neri. Se filtrava anche solo un
filo di luce i fascisti e i tedeschi sparavano: mi ricordo di una
volta in cui mia madre stava allattando mio fratellino e aveva acceso
una candela; i tedeschi vedendo filtrare un po' di luce hanno sparato
e abbiamo ritrovato i resti dei proiettili finiti fortunatamente
nell'armadio." |