I rifugi antiaerei nel Cuneese

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Chi Siamo

Testimonianza nº 3

Nome dell'intervistata: 
Romeo Piera

Tipo di testimonianza: 
Diretta

Paese bombardato: 
Cuneo

Indirizzo del rifugio antiaereo: 
Sull'angolo tra via Meucci e via Felice Cavallotti.

Descrizione dell'ambiente:
Il rifugio era situato un metro e mezzo sotto il livello della strada (le finestre davano sul marciapiede) e vi si accedeva tramite la scala principale del condominio. Non era un rifugio costruito apposta per i bombardamenti, ma una normale cantina risistemata con dei puntelli che sorreggevano il soffitto vicino alle  parti portanti. Erano presenti varie stanze che precedentemente erano le cantine dei proprietari degli appartamenti di quel condominio. Inizialmente il rifugio era riservato ai residenti, ma successivamente venne segnato con una R (di colore chiaro su sfondo verde), così fu aperto anche ai passanti. Le dimensioni della stanza stanza erano di circa 4 m x 3,5 m. Era illuminata con lampadine a corrente elettrica.

Caratteristiche del sistema di illuminazione Era illuminato da lampadine a corrente elettrica
Caratteristiche del sistema di aerazione Finestra che dava sulla strada
Numero di persone che poteva ospitare La famiglia proprietaria della cantina più eventuali estranei
Eventuale presenza di servizi igienici Non era presente un bagno
Eventuale presenza di scorte alimentari Essendo una normale cantina erano presenti alcune scorte

Persone preposte alla direzione del rifugio:
Inizialmente era di uso condominiale, ma successivamente fu aperto anche ai passanti. Non esisteva comunque una direzione del rifugio.

Attività alle quali il locale era adibito normalmente: 
Era usato normalmente come cantina dalle famiglie che abitavano nell'edificio. 

Di chi erano gli aerei secondo la convinzione d'allora?
Secondo la convinzione d'allora erano tedeschi.

 


Altra testimonianza

Nome dell'intervistato:
Boggia Giorgio

Tipo di testimonianza:
Diretta

Paese bombardato:  
Cuneo

Indirizzo del rifugio antiaereo:
Via Medaglie d'Oro

Descrizione dell'ambiente:
Il rifugio era una semplice cantina. In essa si rifugiava tutto il vicinato, anche perché da quelle parti non vivevano molte persone, essendo ancora un luogo di campagna dove si trovavano solo alcune cascine. I muri del rifugio non erano nemmeno puntellati. La cantina era illuminata da una lampada elettrica, ma non era presente un bagno (a dire il vero c'era: un secchio pieno di sabbia...). Secondo l'intervistato le R presenti in città erano di colore beige su uno sfondo di colore verde. 

Caratteristiche del sistema di illuminazione Era illuminato da lampadine a corrente elettrica
Caratteristiche del sistema di aerazione Finestra che dava sulla strada
Numero di persone che poteva ospitare La famiglia proprietaria della cantina più le persone che abitavano vicino alla casa
Eventuale presenza di servizi igienici Non era presente un bagno, ma c'era un secchio con della sabbia dentro
Eventuale presenza di scorte alimentari Essendo una normale cantina erano presenti alcune scorte

Persone preposte alla direzione del singolo rifugio:
Era di proprietà della famiglia che abitava in quella casa.

Attività alle quali il locale era adibito normalmente:
Era una cantina.

Eventuale presenza di camicie nere e tedeschi:
Le camicie nere si rifugiavano al comando fascista vicino a Rondò Garibaldi.

Di chi erano gli aerei secondo la convinzione d'allora?
Secondo l'intervistato erano francesi e inglesi.