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Percorsi su autori e testi
Inferni di ieri
e di oggi
Gli animali
Le foreste
Dalla sopravvivenza al peccato di gola

 

 

Esopo

Antico favolista greco del VII o VI sec, a. C., la cui vita è divenuta presto una leggenda, data la grande quantità di aneddoti che fonti diversi le attribuiscono. Nacque così il Romanzo di Esopo, secondo il quale egli era uno schiavo frigio, di aspetto deforme, che visse una vita avventurosa e vagabonda,  fino a morire a Delfi, ucciso dal popolo per averne denunciato le bassezze e l'avidità. A noi sono giunte circa 400 favole, che si comprendono genericamente sotto il titolo Corpus fabularum Aesopicarum. Aesopicarum.   La favola di Esopo consiste in una semplice storiella, i cui protagonisti sono generalmente animali (leone, cane, volpe, rana, ecc.), ma talvolta anche uomini, per lo più identificati attraverso la loro professione (vasaio, pescatore, pastore, taglialegna, ecc.). Egli dimostra profonda conoscenza delle passioni umane, e descrive gli animali  caratterizzati una tipologia psicologica convenzionale. La favola si conclude secondo i canoni di etica pratica, ma non priva di una sua rilevanza, i cui intenti di ammaestramento furono sottolineati, in età più tarda, da un esplicito enunciato morale, sorto nell'ambito della scuola.

http://digilander.libero.it/lbachera/Esopo.htm

 

Il leone e il topo

Un topolino correva sul corpo di un leone addormentato, il quale si svegliò e, acchiappatolo, fece per ingoiarlo. La bestiola cominciò a supplicare di risparmiarlo e a dire che, se ne usciva salvo, gli avrebbe dimostrato la sua riconoscenza. Il leone scoppiò a ridere e lo lasciò andare. Ma dopo non molto gli capitò un caso in cui dovette davvero la sua salvezza alla riconoscenza del topolino. Alcuni cacciatori riuscirono a catturarlo e lo legarono con una corda ad un albero. Il topo allora udì i suoi lamenti, accorse, rosicchiò la corda e lo liberò, soggiungendo: "Tu quella volta, t’eri fatto beffe di me, perché non immaginavi mai di poter avere una ricompensa da parte mia. Sappi ora che anche i topi sono capaci di gratitudine". La favola mostra come, col mutar delle circostanze, anche i potenti possono aver bisogno dei deboli.

http://www.iconos.it/index.php?id=846

Il leone, la volpe e il cervo

  Il leone, Re della foresta, era gravemente ammalato. Data la sua avanzata età egli non aveva più le forze per uscire dalla sua caverna e procurarsi il cibo necessario per la guarigione. Per questo fu costretto a ricorrere all'aiuto di una volpe da sempre sua grande amica.

Chiamandola al proprio capezzale, il leone le disse: "Mia cara compagna, esiste una sola medicina per il mio male. Si tratta di un brodo fatto con le corna di un cervo. Devi procurarmelo subito!"

Commossa per quella richiesta, la volpe si mise subito all'opera e, scovato l'animale tanto desiderato dal grande malato, cercò, con un inganno, di convincerlo a seguirlo, dicendogli: " Mi manda il leone con l'incarico di portarti da lui prima che tiri l'ultimo respiro. Andando per eliminazione ha deciso che tu sei il più adatto fra tutti gli animali per essere il suo successore al trono dopo la sua morte!"

Il cervo, lusingato da questa insperata proposta, accettò subito e seguì la volpe fino alla caverna del leone, ma non fece neppure in tempo a varcare la soglia che si senti aggredire dal feroce animale. Fortunatamente riuscì a divincolarsi e a fuggire

Il leone, deluso e arrabbiatissimo, scongiurò ancora la sua amica di ritentare la prova usando la sua proverbiale furbizia.

Questa, dopo lunghe ricerche, riuscì a trovare il cervo nel suo nascondiglio, ma, appena si presentò davanti a lui, dovette sentirsi le sue irate proteste.

"Ascoltami," si scusò la volpe " ti sei spaventato per niente. Il morente voleva solo darti la sua benedizione. Torna da lui prima che cambi idea!"

Il cervo, anche questa volta, affascinato dall'idea di diventare Re, si ripresentò al leone. Ma questi, afferratolo, gli rubò le sue bellissime corna per farvi un bel brodo caldo, lasciandolo poi libero di scappare.  

 

Il leone, l'orso e la volpe

Quella mattina  un grande orso bruno, era proprio affamato. Vagava con la lingua di fuori per la foresta in cerca di un po' di cibo quando all'improvviso vide, nascosto tra i cespugli, un bel cesto ricolmo di provviste abbandonato sicuramente da qualche cacciatore. Fuori di sé dalla gioia si tuffò su quell'insperato tesoro culinario ma, proprio nello stesso momento ebbe la medesima idea anche un grosso leone che non mangiava da alcuni giorni. I due si trovarono faccia a faccia e si studiarono con espressione rabbiosa.

'Questo cesto appartiene a me!" Urlò l'orso.

"Bugiardo!" Ruggì il leone infuriato.

In men che non si dica esplose una lotta terribile tra i contendenti i quali si azzuffarono insultandosi senza riserva. Intanto, poco distante, una giovane volpe passeggiava tranquilla per il bosco occupandosi delle proprie faccende. All'improvviso venne attirata da insolite urla e si avvicinò al luogo di provenienza per scoprire di cosa si trattasse.

Appena vide i due animali impegnatissimi a lottare come matti ed il cesto di cibo abbandonato vicino a loro, le balenò un'idea. Quatta, quatta si avvicinò al paniere, lo afferrò e fuggi via andando a mangiare in pace in un luogo sicuro.

Quando, sia il leone che l'orso, sfiniti per l'estenuante baruffa sostenuta, decisero di spartirsi le provviste dovettero fare i conti con un'amara sorpresa. Il cesto era sparito e al suo posto trovarono unicamente le impronte di una volpe, sicuramente molto furba!  

 

Il leone e il cinghiale

   D'estate, quando il calore provoca la sete, un leone e un cinghiale andarono a bere a una piccola fonte, e cominciarono a litigare su chi dei due dovesse dissetarsi per primo. La lite si inasprì fino a trasformarsi in duello mortale. Ma ecco che, mentre si volgevano un momento per riprendere fiato, scorsero degli avvoltoi che stavano lì ad aspettare il primo che sarebbe caduto, per mangiarselo. A tal vista, ponendo fine al duello, dichiararono:

" Meglio diventare amici che diventar pascolo di avvoltoi e di corvi ".  

http://www.raccontare.com/favole/Esopo.htm#IL%20LEONE%20E%20IL%20CINGHIALE