20 Novembre 2015 – MATTEO LANCINI

Venerdì 20 Novembre 2015 – Prof. MATTEO LANCINI

“ADOLESCENTI NAVIGATI: strategie per gestire i nativi digitali”

Pensando di fare cosa gradita si allega una breve sintesi dell’intervento del prof. Matteo Lancini [non rivista dal relatore], a cura della prof.ssa Gabriella Rosso:

Matteo Lancini – ADOLESCENTI NAVIGATI: strategie per gestire i nativi digitali

Si riportano inoltre i video dei due interventi.

Intervento per DOCENTI tenutosi presso la Sala Riunioni della scuola:

Intervento tenutosi presso la sala “Luigi Einaudi” della Provincia di Cuneo:

Chi è Matteo Lancini??matteo Lancini(1)

  • Psicologo e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica
  • Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano e dell’AGIPPsA (Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza)
  • Docente presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca e presso la Scuola di formazione in Psicoterapia dell’adolescente e del giovane adulto Arpad-Minotauro

Svolge attività di:

  • consultazione e psicoterapia con adolescenti, giovani adulti e genitori
  • formazione e supervisione individuale e di gruppo per operatori di ASL, SerT, Aziende Ospedaliere, comunità e per insegnanti di scuole primarie e secondarie
  • divulgazione scientifica attraverso convegni e conferenze rivolti a professionisti e alla cittadinanza
  • ricerca quali-quantitativa

Perché lui??? Perché recentemente ha pubblicato un libro dal titolo:

Adolescenti navigati: come sostenere la crescita dei nativi digitali (2015) Ed. Erickson

LibroL’uso intensivo di internet, la penetrazione profonda delle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni, l’aumento vertiginoso delle relazioni virtuali hanno modificato profondamente il profilo degli adolescenti contemporanei, lasciando gli adulti quasi sempre sgomenti e impreparati a gestire la sfida della crescita dei propri figli o dei propri studenti.

Adolescenti navigati, nato dalla lunga esperienza dell’autore come psicoterapeuta di numerosi ragazzi e delle loro famiglie, suggerisce, attraverso esempi e indicazioni estremamente pratiche, strategie educative autorevoli ed efficaci per rispondere alle esigenze evolutive dei nativi digitali.
Rivolto a genitori, insegnanti, educatori e counselor, il libro aiuta a comprendere e sostenere preadolescenti e adolescenti nella fase più delicata della loro crescita, trovando soluzioni alle difficoltà più comuni e insegnando come:
– capire chi è, e come interagire con, un nativo digitale
– rivedere le funzioni paterne e materne nell’era di internet
– gestire i rapporti scolastici con insegnanti e dirigenti
– riconoscere i fenomeni del ritiro sociale e della sovraesposizione virtuale
– affrontare e ridurre la dipendenza da internet
– trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di controllo e il bisogno di fiducia.

L’arrivo dell’adolescenza può determinare il crollo di un ideale, soprattutto se si accompagna alla scoperta di non sentirsi dotati delle fattezze e competenze che si vorrebbero possedere.
La paura di ricevere una mortificazione da parte dei coetanei, di sentirsi inadeguati in ogni circostanza è sempre in agguato; ecco che allora la rete può costituire un mezzo attraverso cui esprimere le proprie difficoltà. Rifugiarsi dietro al monitor restando perennemente collegati, evitando il contatto con il mondo esterno o, viceversa, utilizzare il web per far mostra di sé sono due modi differenti che gli adolescenti narcisisticamente fragili possono scegliere di adottare per far fronte al senso di inadeguatezza. Alcuni affrontano i loro timori assumendo condotte disinibite e spregiudicate, pubblicano on line qualunque cosa li riguardi, esponendo parti di sé e del proprio corpo, nella speranza di ricevere moltissimi «like». Altri, invece, si vergognano molto e si ritirano dalla scena sociale, perché hanno paura di essere irrimediabilmente brutti e indesiderabili.
In entrambi i casi, è necessario intercettare le ragioni inscritte nel percorso di crescita che spingono a mettere in atto condotte del genere. Le domande che dobbiamo porci sono: a quale bisogno e necessità corrisponde l’abuso o l’utilizzo disfunzionale di internet? Quali sono le paure e le angosce sottostanti? Quali i compiti evolutivi in situazione di stallo che si tenta disperatamente di riavviare? Cosa trovano nella rete i nostri ragazzi?