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L'astrolabio

L'astrolabio (considerato l'antenato del moderno sestante) è uno strumento antico e raffinato che affonda le sue tradizioni nel Medioevo; il più conosciuto e diffuso è quello planisferico, anche se ne esistono altri tre: l'astrolabio lineare e sferico (raramente utilizzati) e quello dei naviganti, rozzo ed approssimativo.
Le sue origini sono tuttavia anteriori ai secoli X-XII: risalgono infatti ai Greci antichi, che lo utilizzavano già 150 anni prima di Cristo, da questa tradizione l'Islam ha poi ripreso e perfezionato lo strumento (che hanno utilizzato dall'VIII secolo fino ai tempi moderni); nel Medioevo islamico, esso assunse fondamentale importanza per l'astrologia a la medicina astrologica. A cavallo dell'XI secolo l'astrolabio giunse in Occidente, dove fu ulteriormente affinato, grazie a Gerberto di Aurillac, pellegrino nonché il futuro Papa Silvestro II, il quale si era recato per studiare in Spagna, in quel tempo occupata dai Mori.
L'astrolabio consiste in un disco, solitamente di ottone, che poteva essere appeso ad un anello. Esso è ovviamente composto da due facce; sul rovescio vi è uno strumento di osservazione formato da una barra, chiamata 'alidada' che ruota attorno ad un perno centrale. L'osservatore può così misurare l'altezza dei corpi celesti: appende l'astrolabio in modo che sia verticale, orienta l'alidada verso la stella osservata e ne legge la posizione sulla scala graduata posta lungo il bordo del disco.
 L'alidada ha poi un'altra funzione: congiunge ed allinea i punti per mezzo dei quali si individua la posizione del Sole sull'eclittica; tali punti si trovano su due scale circolari, recanti l'una i giorni dell'anno e l'altra la corrispondente posizione del Sole.
Sulla parte frontale, invece, trovavano posto sia il sistema locale di coordinate, sia la rappresentazione del cielo; erano quindi individuabili la linea dell'orizzonte, l'eclittica, l'equatore celeste, i tropici, l'angolo di azimut, le stelle…
L'astrolabio si è rivelato nell'antichità come uno strumento insostituibile, sia per gli astronomi, che lo utilizzavano per le loro osservazioni, sia più praticamente per mercanti e viaggiatori, per i quali era fondamentale sapere l'ora sia del giorno che della notte, stabilire il punto in cui si trovavano e calcolare distanze di punti difficilmente raggiungibili.