Progetto CCLIMATT alla Casa del Fiume

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Cuneo, Martedì 25 Settembre 2018

Nella mattinata del 25 Settembre, la classe 3ª E si è recata presso la Casa del Fiume di Cuneo per un progetto relativo ai cambiamenti climatici.

I ragazzi, accolti dal personale della struttura, si sono accomodati all’interno di un “igloo” gonfiabile, dove era presente un proiettore e una postazione per esperimenti scientifici.

Il responsabile del Progetto, il giornalista scientifico Andrea Vico (proveniente da Torino), ha introdotto alla classe gli argomenti relativi al cambiamento climatico.

L’argomento è stato esposto in modo molto coinvolgente ed attivo, trattando le cause del fenomeno, i suoi effetti sulla Terra e sulla nostra vita, tramite diapositive integrate da semplici video e grafici, molti dei quali presi dal sito della Nasa e dunque in lingua inglese.

In primo luogo, sono state spiegate le differenze tra il meteo ed il clima, il primo inteso come previsione atmosferica a breve termine e l’altro come insieme di fenomeni atmosferici a livello globale in un intervallo di tempo più ampio.

Correlato a ciò, concetto fondamentale è quello dell’effetto serra, fenomeno indispensabile per la vita sulla Terra, ma dagli equilibri molto fragili, che negli anni sono stati alterati dalle attività umane.

Quello che è stato sottolineato, è che il riscaldamento globale, avvenuto negli ultimi due secoli, non è dovuto al naturale andamento del clima, ma sicuramente all’impatto delle attività antropiche, le quali hanno causato un’impennata delle concentrazioni di gas serra in un periodo climaticamente modesto. Ciò ha provocato un aumento delle temperature anomalo sia degli oceani che della superficie terrestre, con preoccupanti ripercussioni sugli ambienti più estremi del pianeta, come deserti e calotte polari.

Per dimostrare la veridicità delle sue affermazioni, l’esperto ha allestito un semplice esperimento scientifico, avvalendosi dell’aiuto di due studenti. In due recipienti trasparenti sono state ricreate le condizioni atmosferiche terrestri: nel primo è stata introdotta dell’acqua e il recipiente è stato sigillato di modo che in esso fosse presente l’aria dell’ambiente esterno, nell’altro è stata aumentata la concentrazione di CO2 sfruttando la reazione tra aceto e bicarbonato di sodio, che produce questo gas.

I due contenitori, nei quali erano stati precedentemente posti due termometri, sono poi stati posizionati sotto la luce di una lampada alogena che simulava l’effetto dei raggi solari sulla nostra atmosfera.

Con un controllo periodico di 15 minuti circa, si è giunti alla conclusione precedentemente teorizzata, dove effettivamente abbiamo rivelato che la temperatura del recipiente contenente più CO2 era maggiore dell’altra.

Quali sarebbero le soluzioni da adottare? L’esperto ha proposto una prova pratica per aprire la mentalità degli studenti alla collaborazione e allo sviluppo di nuove idee; quattro studenti sono stati fatti sedere su altrettanti sgabelli posti in cerchio e fatti sdraiare sulle gambe del compagno seduto dietro. Quando sono stati rimossi gli sgabelli, gli studenti hanno mantenuto la posizione senza quasi accorgersi dell’assenza di essi.

Questo simpatico esperimento è in realtà la metafora utilizzata per descrivere il pensiero che dobbiamo adottare se vogliamo trovare soluzioni innovative ed efficaci, abbandonando le idee obsolete e ormai inefficienti che porterebbero ad un peggioramento della situazione.

Righetti Giorgia
Blanc Gioele
Giorgis Pietro