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La psicologia dell'angoscia
http://www.dica33.it/argomenti/psicologia/ansia/ansia1.asp http://www.teamsalute.it/default.aspx?idPage=2046
L'angoscia , come la paura, l’ansia e il panico, è uno stato
che fa parte dei classici disturbi dell'emotività. è una situazione psicologica caratterizzata
da preoccupazione, inquietudine o timore che non hanno
motivazioni razionali, non nascono cioè da un pericolo
immediato e chiaramente riconoscibile.
La persona angosciata può presentare problemi di memoria, difficoltà di concentrazione e stanchezza. E' uno stato d'animo spesso confuso con l'ansia che può provocare attacchi di panico, che consistono in una improvvisa e intensa sensazione di terrore, accompagnata da cardiopalmo, mancanza di fiato, tremori, nausea, sudorazione fredda. Rappresenta un vero e proprio vincolo emotivo che blocca gradualmente l'individuo nelle sue attività quotidiane, anche banali; in molti casi essa nasce da una sensazione di estraneità al mondo e alla famiglia e può sconfinare nell'alienazione. La causa di questo problema risiede nel vissuto infantile e adolescenziale dell'individuo all'interno della famiglia d'origine e riguarda conflitti comportamentali vissuti in precedenza, proprio come è accaduto a Kafka. L'individuo vuole soddisfare un desiderio, ma spesso
i genitori o altre autorità gli impongono un divieto. Egli
entra alloa in conflitto con il genitore o altre persone o
autorità importanti, oppure deve rinunciare al proprio
piacere, ai propri sogni, alle proprie aspettative. Se
l'individuo decide di violare il divieto imposto entra in conflitto
l'autorità o con la persona significativa che la rappresenta,
se invece rinuncia al piacere evita la contrapposizione con gli altri ma entra in conflitto con se stesso
e questo conflitto genera l'angoscia. Se la quantità di
divieti non è eccessiva, è razionale e rispettosa dei bisogni
dell'individuo, egli di solito accetta questi limiti al suo
piacere. Spesso invece accade che l'individuo accetti il vincolo, lo giustifichi e rinunci al suo piacere accettando così il ruolo imposto, ad esempio quando si giudica la regola logica e positiva e se ne capisce la ragione, ad esempio la maggior parte delle persone ritiene opportuno obbedire alle leggi dello stato, al massimo può criticarne alcune o le loro applicazioni e per questa critica non prova angoscia. Se al contrario non accetta razionalmente le motivazioni
alla rinuncia e decide di infrangere la regola adotterà un
comportamento trasgressivo: questo accade per esempio a chi
attua comportamenti illegali o criminali, ma anche a chi di
tanto in tanto trasgredisce a qualche norma o divieto; anche
in questo caso il senso di colpa potrà essere inesistente o
limitato e non dar luogo a crisi di angoscia.
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