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 L'Angoscia e la Pittura

De Chirico

Nasce a Volos, capitale della Tessaglia, il 10 luglio 1888. Nel 1906 lascia la Grecia e visita Milano, Roma e Venezia. Inizia a dipingere i primi quadri metafisici nel 1910. Si reca a Parigi dal fratello nel 1911; vi espone tre quadri al Salon d’Automne e successivamente al Salon des Indipendents. Tra il 1915 e il 1917 a Ferrara incontra De Pisis, Govoni e Carrà. Giorgio De Chirico, suo fratello Alberto Savinio e Carlo Carrà sono considerati i fondatori della pittura metafisica. E’ una corrente che rappresenta non la realtà che vediamo ma una realtà nuova dove le cose sono collocate in un contesto non abituale. De Chirico aveva provato questa sensazione nel vedere da giovane i templi nella sua Grecia isolati dal loro contesto storico. Seguono molte esposizioni personali e collettive: Parigi nel 1925, Biennale di Venezia nel 1932, Triennale di Milano nel 1933, II Quadriennale di Roma nel 1935, al MoMA di New York nel 1936. Nel 1944 si trasferisce a Roma in una casa di Piazza di Spagna che ora è la sede della Fondazione De Chirico. Nel 1974 è nominato Accademico di Francia. Muore il 20 novembre 1978.

La Metafisica

La metafisica mette in luce l’aspetto diverso che gli oggetti acquistano fuori dal loro contesto naturale. Questa pittura crea una realtà ambigua e misteriosa che suscita stupore e inquietudine. Gli spazi sono deserti, le prospettive sono esagerate e innaturali, lo sfondo si intravede spesso tra le aperture degli edifici, ombre e presenze misteriose compaiono dietro muri o palazzi. Sono frequenti scacchiere, colonne, torri, monumenti e manichini. L’antico e il nuovo sono accostati in ambienti senza tempo. Il mondo metafisico è vuoto, non vi sono presenze umane ma solitudine, paura dell’ignoto, inquietudine.
Nell’opera “Mistero e malinconia di una strada”, il sentimento di angoscia è dovuto, in buona parte, alla figura della bambina che corre dietro al cerchio verso la piazza da cui spunta una lunga ombra. L’edificio a portici sulla sinistra, fortemente scorciato per determinare un senso di instabilità, ci guida verso la lunga ombra misteriosa.