Tubo scintillante

Utilizzato come un gioco divertente basato sulle scintille elettriche generate dal campo elettrostatico tra due oggetti caricati con segno opposto.

(codice interno: E13)

Tubo scintillante

Intorno alla metà del XVIII secolo, i fenomeni elettrici erano oggetto di interesse da parte di molti studiosi e argomenti di discussione nelle principali accademie. Nei salotti dell’aristocrazia, si svolgevano esperimenti e giochi divertenti condotti da figure di intrattenitori noti come “elettricisti”, tra cui l’abate Jean-Antoine Nollet (1700-1770), autore di un manuale per apprendisti elettricisti. Il tubo scintillante era uno degli strumenti utilizzati dagli elettricisti.

Il tubo scintillante era costituito da un bastone di vetro con piccoli rettangoli di carta stagnola avvolti ad elica intorno ad esso, separati l’uno dall’altro da una piccola intercapedine di circa mezzo millimetro. Le strisce di stagnola alle estremità erano connesse a due bottoni d’ottone, mentre il dispositivo era racchiuso all’interno di un tubo di vetro cavo. Un bottone d’ottone veniva tenuto nel palmo della mano, mentre l’altro veniva avvicinato al polo positivo di una macchina elettrica.

Quando si creava un campo elettrostatico tra i due conduttori, si generavano forti scintille sia tra i bottoni d’ottone che tra le strisce di stagnola. Se l’esperimento veniva effettuato al buio, le scintille rendevano il tubo luminoso a intermittenza, creando un effetto simile a quello delle lucciole.

Il tubo scintillante era quindi un dispositivo ludico basato sulle scintille elettriche generate dalla differenza di potenziale tra i due conduttori, che permetteva di creare un effetto visivo divertente e suggestivo.

Liceo Classico e Scientifico Statale "Pellico-Peano" Cuneo