Ovo elettrico

L’ovo elettrico è un dispositivo composto da un globo di vetro sostenuto da un piede di ottone, all’interno del quale sono presenti due aste anch’esse di ottone che terminano con una sfera ciascuna. Questo strumento è essenzialmente uno spinterogeno, collocato all’interno dell’involucro di vetro, che costituisce il nucleo dell’apparecchio. 

(codice interno: E20)

Ovo elettrico

L’asta inferiore è fissa, mentre quella superiore è mobile e può essere avvicinata o allontanata dalla sfera inferiore a piacere, scorrendo con attrito all’interno di una camicia di cuoio. In questo modo, è possibile regolare la distanza tra le aste e garantire una tenuta quasi perfetta dell’involucro di vetro. L’estremità libera dell’asta mobile è solitamente dotata di un gancio per il collegamento con l’elettrodo attivo di una potente macchina elettrostatica. Inoltre, il piede dello strumento è collegato direttamente a terra, il che consente di massimizzare la differenza di potenziale tra gli elettrodi dello spinterogeno.

Per lo studio del colore delle scintille in diversi tipi di atmosfera, è sufficiente riempire il globo di vetro con il gas desiderato, chiudere il rubinetto presente sul piede di ottone e collegare l’apparecchio alla macchina elettrostatica. Nell’aria a pressione atmosferica normale, la scintilla è bianca e brillante, così come nell’acido carbonico, mentre in un’atmosfera di idrogeno (previa rimozione dell’ossigeno) assume un colore rossastro, e infine nel vapore di mercurio diventa verde. La spiegazione del motivo per cui, sotto opportune condizioni, è possibile ottenere il trasporto di cariche (la scintilla è composta da elettroni) nei gas, che sono normalmente isolanti, si può ottenere richiamando i fenomeni che portano alla conduzione nei gas.

Tuttavia, l’ovo elettrico è stato progettato principalmente per studiare gli effetti della pressione sulla luminosità delle scintille generate dal dispositivo. Per condurre tali studi, l’apparecchio veniva collegato a una macchina pneumatica mediante una vite posizionata sul piede. Dopo aver evacuato l’aria all’interno del globo, si collegava l’asta superiore a una potente macchina elettrostatica e il piede veniva tenuto a terra. Azionando la macchina elettrostatica, si poteva osservare una debole luce violacea che si estendeva da una sfera all’altra dello strumento, generata dal passaggio di cariche da un elettrodo all’altro sotto l’effetto del campo elettrico. Successivamente, lasciando entrare gradualmente l’aria agendo sul rubinetto presente sul piede dell’apparato, la luce si presentava come una scintilla rossastro nell’aria rarefatta e poi tornava a essere una scintilla normale. Anche in questo caso, la spiegazione di ciò che accade nel gas a bassa pressione può essere data richiamando i fenomeni che portano alla conduzione nei gas.

Liceo Classico e Scientifico Statale "Pellico-Peano" Cuneo