Macchine elettriche di Ramsden

La macchina descritta è una macchina elettrostatica a strisciamento, conosciuta come macchina di Ramsden, inventata intorno al 1770 da Jesse Ramsden (1735-1800) e ampiamente utilizzata per circa un secolo.

(codice interno: E12)

Macchine elettriche di Ramsden
Macchine elettriche di Ramsden

La macchina di Ramsden consiste in un disco di vetro di due piedi di diametro che viene fatto ruotare tramite una manovella. Durante la rotazione, il vetro viene strofinato da due paia di cuscinetti di feltro posizionati diametralmente opposti al disco e collegati tra loro e alla terra mediante una catenella metallica. Quando il disco ruota, il vetro si elettrizza positivamente mentre i cuscinetti si caricano negativamente. Poiché i cuscinetti sono in contatto con il terreno, la carica negativa si disperde a terra.

Il funzionamento della macchina di Ramsden si basa sul fenomeno dell’induzione elettrostatica. Le cariche negative presenti sui cuscinetti inducono una carica negativa sulle punte dei conduttori a forma di “U” che si trovano vicino al disco di vetro. Queste punte servono ad amplificare l’induzione elettrostatica, aumentando il campo elettrico tra il disco di vetro e le punte. Nel conduttore a forma di “U”, gli elettroni si spostano verso le parti terminali dei bracci a “U” a causa dell’induzione, generando una carica positiva sul lato opposto, dove si trovano le sfere isolanti di colore bianco.

La macchina di Ramsden era ampiamente utilizzata come separatore di cariche elettriche nei laboratori di fisica, nonostante le sue dimensioni ingombranti. Tuttavia, se lo sperimentatore aveva bisogno di effettuare una separazione delle cariche in modo più pratico, poteva utilizzare un elettroforo.

Liceo Classico e Scientifico Statale "Pellico-Peano" Cuneo