Macchina di Wimshurst

La macchina di Wimshurst appartiene alla classe dei generatori elettrostatici detti a induzione. In essa i due dischi isolati e i loro settori metallici ruotano in direzioni opposte passando le barre neutralizzanti metalliche incrociate e le loro spazzole. Uno squilibrio di cariche viene indotto, amplificato e raccolto da due paia di pettini metallici con punti posti vicino alle superfici di ciascun disco. Questi collettori sono montati su supporti isolanti e collegati ai terminali di uscita. Il feedback positivo aumenta le cariche accumulate in modo esponenziale fino a quando non viene raggiunta la tensione di rottura dielettrica dell’aria e una scarica elettrica passa attraverso lo spazio.

(codice interno: E11)

Macchina di Wimshurst

La macchina funzionerà in modo soddisfacente in un’atmosfera secca. Richiede energia meccanica per far girare i dischi contro il campo elettrico, ed è questa energia che la macchina converte nell’energia elettrica della scarica. L’uscita di stato stazionario della macchina di Wimshurst è una corrente continua proporzionale all’area coperta dal settore metallico, alla velocità di rotazione e a una funzione della distribuzione della carica iniziale. L’isolamento e le dimensioni della macchina determinano la massima tensione di uscita raggiungibile. L’energia della scarica accumulata può essere aumentata aggiungendo un paio di bottiglie di Leida, un tipo di condensatore adatto per alte tensioni, con le piastre interne delle bottiglie collegate indipendentemente a ciascuno dei terminali di uscita e le piastre esterne delle bottiglie interconnesse.

Liceo Classico e Scientifico Statale "Pellico-Peano" Cuneo