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LA SIGNORINA FELICITA

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   Un piccolo paese sonnolento, un'antica villa che ha visto tempi migliori, un'estate che apparentemente  trascorre senza fatti nuovi: la solita vita, le solite facce, i soliti discorsi.
   Eppure, improvvisamente, un nuovo sentimento fa irruzione
nell'anima dell'avvocato e, per un breve momento, lo distoglie dalla contemplazione della morte che,  inesorabilmente, "si affaccia alle soglie" e
amareggia i suoi ultimi giorni con tormento della consapevolezza.
   Al poeta questo amore è negato, non solo perché violerebbe consolidate regole sociali, ma anche perché è proprio lui a non prenderlo  sul serio: in certi momenti si illude di crederci davvero, ma quando riflette sulla sua situazione con lucidità,  si rende conto che la sua è una sorta di commedia, quella del giovane romantico, "che fingo d'essere e non sono".