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Novecento
Gozzano
LA SIGNORINA FELICITA
Un piccolo paese sonnolento, un'antica villa che ha visto tempi
migliori, un'estate che apparentemente trascorre senza fatti nuovi: la
solita vita, le solite facce, i soliti discorsi.
Eppure, improvvisamente, un nuovo sentimento fa irruzione
nell'anima dell'avvocato e, per un breve momento, lo distoglie dalla
contemplazione della morte che, inesorabilmente, "si affaccia alle
soglie" e
amareggia i suoi ultimi giorni con tormento della consapevolezza.
Al poeta questo amore è negato, non solo perché violerebbe
consolidate regole sociali, ma anche perché è proprio lui a non
prenderlo sul serio: in certi momenti si illude di crederci davvero, ma
quando riflette sulla sua situazione con lucidità, si rende conto che la
sua è una sorta di commedia, quella del giovane romantico, "che fingo
d'essere e non sono".