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Meriggiare pallido e assorto 

   
Monet – Bordighera

                                     

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o sulla veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora si intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

                 

Parole difficili

Meriggiare …assorto = trascorrere il pomeriggio nell’assorto biancore della luce accecante

pruni = cespugli spinosi

schiocchi = versi improvvisi e secchi

veccia = piante erbacea

biche = monticelli di terra

tra frondi = tra il fogliame

scaglie di mare = lo scintillio vivo del mare sembra prodotto da tante lamine metalliche

tremuli scricchi = il frinire tremulo delle cicale

Schema metrico

I  versi variano dal novenario al dodecasillabo, sono piani e liberi.
La rima è molto varia: baciata AABB, alternata ABAB, imperfetta (assorto /orto, sterpi/ serpi) , al mezzo (meriggiare/ ascoltare),interna (osservare…il palpitare).
Le strofe sono quartine mentre l’ultima contiene cinque versi.
E’ presente anche l' enjambemen, ad esempio palpitare\lontano.

Uso denotativo e connotativo del linguaggio

Una parola con significato connotativo è “muraglia”, che non si riferisce soltanto ad un alto muro,
come quelli, ad esempio, che chiudono gli orti in Liguria,  ma assume il significato simbolico di una barriera  invalicabile e  rappresenta anche un confine o una insuperabile frontiera tra la felicità e la  sofferenza.  L’uomo, per sua natura, non può valicare il muro, a causa dei cocci taglienti e quindi rimane nel suo mondo di dolore, senza speranza di raggiungere la felicità. Invece il termine “orto” ha senso denotativo: si tratta dell’ambiente  in cui si trova l’autore mentre sta ammirando lo splendido pomeriggio.

L’associazione delle immagini

 L’autore fa un uso emblematico del mare che per lui rappresenta la vita, il benessere e la perfetta felicità, infatti la vita ebbe origine e si sviluppò nel mare.
L’uso metaforico del muro ci indica l’incapacità dell’uomo di dare un senso alla sua vita e le difficoltà che incontra nel vano tentativo di oltrepassarlo. Inoltre impedisce all’uomo di capire il senso della vita.

Figure di suono

Fruscio: onomatopea che allude al suono prodotto dalla serpe  
Il testo contiene poi numerose allitterazioni e consonanze che restituiscono l’idea dei rumori secchi e improvvisi che si sentono nell’orto

Commento

Il poeta trascorre un po’ di tempo nell’orto in un caldo mezzogiorno estivo, perso nei suoi profondi pensieri e sta ascoltando i versi e i rumori della natura che ai suoi occhi sembra prendere vita con movimenti improvvisi e vivaci. Si parte quindi da una situazione che caratterizza la Liguria, regione originaria di Montale, nella calura estiva: il terreno è arido e la vegetazione ormai secca rende assai percepibile la presenza degli animali che normalmente vivono negli orti, la luce del sole è abbagliante, tanto da oscurare la vista, ma si intravede da lontano il palpitare delle onde,  nascosto tra le fronde degli alberi.
Partendo dalla prima strofa l’autore inizia con un uso denotativo dei termini e gradualmente finisce per cadere inevitabilmente nella connotazione, infatti alle immagini dell’orto si associano, per analogia, una serie di considerazioni sulla condizione umana. Le file di formiche simboleggiano la devozione per il lavoro degli uomini che si  danno da fare senza tregua, spesso senza ottenere lo scopo prefissato, con un andirivieni assurdo.
Il poeta si mostra ansioso di superare i limiti e le miserie umane ripensando al mare fonte di vita, creazione e potenza, emblema dell’equilibrio interiore e della voglia di vivere alla quale tutti aspirano, ma subito si rattrista sapendo che un  muro senza interruzione, reso invalicabile dai cocci di bottiglia,  blocca la strada verso la felicità. Questo muro rappresenta la nostra impossibilità di dare un senso a ciò che accade nella vita (ad esempio il dolore, la solitudine, la morte) ed ha un significato diverso dalla siepe di Leopardi. Per Leopardi, infatti, l’ostacolo alla visione era uno stimolo per la fantasia: meglio immaginare un mondo meraviglioso al di là della siepe che vederlo davvero come è, triste e meschino, tomba delle nostre speranze.