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                                   UNGARETTI

                                                      

Per illustrare la solitudine nella letteratura abbiamo scelto di analizzare un testo di Giuseppe Ungaretti. Le sue poesie si ispirano alla solitudine della Prima Guerra Mondiale, che egli visse in prima persona.

Natale 1916 LA VITA COMMENTO PARAFRASI

 

Natale
Napoli il 26 dicembre 1916

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo

 

LA VITA

Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da una famiglia lucchese ed ebbe una vita lunghissima.

Studiò a Parigi,  prese parte alla Prima Guerra Mondiale e nell'immediato dopoguerra pubblicò la sua prima raccolta di versi,Il porto sepolto,un’opera che ha avuto molta influenza sulla poesia italiana contemporanea.

Dal 1936 al 1942  fu insegnante di letteratura italiana presso l’Università di San Paolo del Brasile. In questo periodo la sua vita fu fortemente segnata dalla morte di suo figlio Antonietto di nove anni.

Dopo l’ultima guerra mondiale insegnò all’Università di Roma.

Tutta la sua produzione poetica è stata raccolta nel 1970 nel volume "Vita di un uomo" che traccia il cammino interiore percorso dal poeta nell’arco della sua vita.

Morì a Milano nel 1970.

 

COMMENTO

La poesia Natale è stata scritta da Giuseppe Ungaretti  durante la prima guerra mondiale combattuta tra il 1915-1918,mentre si trovava a Napoli in licenza.

In precedenza al conflitto l’Italia si trovava divisa in due settori con opinioni contrapposte:da una parte gli interventisti che erano favorevoli all’entrata in guerra dell’Italia poiché vedevano il conflitto come una quarta guerra di indipendenza che sarebbe durato non più di pochi mesi,e dall’altra i neutralisti i quali ritenevano il che il conflitto sarebbe durato a lungo e non volevano imporre questo sacrificio agli italiani.c

Inizialmente Ungaretti faceva parte del primo gruppo,infatti entrò in guerra come volontario ma dopo aver assistito a drammatiche scene cruente, alla morte di molti commilitoni e alla distruzione di interi paesi (San Martino del Carso) si convinse che la guerra era soltanto un’assurdità e scrisse per denunciare tutte quelle atrocità che ogni giorno si presentavano ai suoi occhi.

Nelle sue poesie fa uso di immagini simboliche ma significative che hanno lo scopo di colpire l’animo dei lettori.

Con i suoi versi,brevi e concisi,comunica il suo tormento e la sua sofferenza interiore.

In questa poesia egli ricerca la solitudine perchè si sente stanco e desidera per un momento chiudersi in se stesso e riposare, evitando per un momento i problemi e le difficoltà della vita.l  

   

 PARAFRASI

Non ho voglia di uscire di casa di immettermi in quell’atmosfera natalizia che rallegra le strade di Napoli.

dentro di me regna tanta angoscia che mi impedisce di vivere.

Non insistete,lasciatemi qua,solo,come una cosa dimenticata

Il calore del camino mi avvolge,mi da protezione e mi consola.

Io sto bene così:sento il crepitio del fuoco e vedo il colore delle fiamme.

Lasciatemi in pace con i giochi che può provocare il focolare che mi tengono lontano dalle ossessioni e dai pericoli.