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Il settecento - Il primo ottocento - Il romanticismo - Il decadentismo - Il futurismo (1900)

 IL SETTECENTO

 
La Basilica di Superga

Nel ‘700, soprattutto nella seconda metà, si evidenziano in tutta Europa molte trasformazioni economiche e sociali. La borghesia, che ha accresciuto la propria importanza, elabora una nuova cultura caratterizzata dall’ottimismo e dalla fiducia nel progresso. Il progresso è ottimisticamente considerato come la spontanea conseguenza del trionfo  della ragione, il ‘700 è perciò chiamato il secolo dei lumi.

Il ‘700 è anche in campo economico un secolo molto importante perché in Inghilterra ha inizio il sistema capitalistico: si aumenta la produzione agricola diffondendo metodi di coltivazione più  moderni ed efficaci e culture più redditizie; cambia il modo di produrre i manufatti con l’invenzione di macchinari industriali azionati dall’energia idraulica e dal vapore(Rivoluzione Industriale); si afferma il libero scambio e si intensificano i commerci con le colonie.

La cultura illuministica
Alla base delle trasformazioni economiche e dello sviluppo di ogni tipo di conoscenza c’è il metodo scientifico o sperimentale che Galileo ha lasciato in eredità all’Europa. Così nel XVIII secolo ricevono grande impulso la ricerca e l’applicazione sperimentali delle scoperte, la divulgazione della scienza e della cultura; in Francia si pubblica la prima Enciclopedia, ossia il dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. La cultura illuministica cambia la mentalità  e opera grandi trasformazioni sociali: si diffonde lo spirito di tolleranza, l’idea di uguaglianza, l’idea di fratellanza e si combatte il dispotismo. Le nuove idee si pubblicano sui giornali, sui fogli stampati con scansione periodica e diventano il primo moderno mezzo di comunicazione.

Milano e Napoli sono i due grandi centri culturali italiani; a Milano si pubblica Il Caffè primo periodico che esce ogni dieci giorni, fondato da Pietro Verri e Cesare Beccaria.

I grandi autori di questo periodo: Goldoni, Parini e Alfieri.

IL PRIMO OTTOCENTO
 

   
Jacques-Louis David    Le Sabine fermano il combattimento

Alla fine del ‘700, strettamente collegato alla mentalità illuministica si sviluppa un movimento detto  Neoclassicismo che pone l’età classica come modello a cui tendere le scoperte archeologiche che hanno fatto conoscere i tesori dell’arte antica. Gli studi sull’arte classica sono alla base di un gusto, di uno stile che trova espressione nella letteratura e nell’arte.

In campo letterario vengono ripresi temi e personaggi della mitologia, ma non si tratta di un semplice ritorno al passato: i versi sono antichi, ma i temi profondi sono moderni: inizia a diffondersi l’idea di nazione, si condannano le ingiustizie sociali, si inneggia alle nuove scoperte tecnonologiche, come ad esempio la mongolfiera in un’ode di Vincenzo Monti, il principale rappresentante della cultura neoclassica in Italia. La sua opera più significativa è la traduzione dell’Iliade.

IL ROMANTICISMO  
 


Géricault   La zattera di Medusa  

Nella prima metà dell’ottocento si sviluppa in Europa un vasto movimento culturale che influenzò le arti, la letteratura e la stessa visione della vita: il Romanticismo.

L’aggettivo romantico nasce in Inghilterra per indicare in senso negativo le storie fantastiche prive di fondamento reale. Le radici del romanticismo affondano nella cultura tedesca con il grande poeta Goethe, ma danno frutti   in tutta Europa. Per Romanticismo si intende una corrente letteraria che si contrappone ai valori tipici dell’Illuminismo; contro la ragione, intesa come qualche cosa di astratto, si riscopre il valore del sentimento e dell’intuizione; contro il materialismo degli illuministi si sottolinea la dimensione dello spirito; si rivalutano la religione e la storia intesa come di popoli con una propria identità e con le proprie tradizioni. Non si guarda più al mondo greco e romano, ma al medioevo come epoca di grande vitalità e di energia.

 

IL DECADENTISMO (IL SECONDO OTTOCENTO)

 
Edvard  Munch  L’urlo


Verso la fine dell’Ottocento comincia ad entrare in crisi l’atteggiamento di ottimismo, di fiducia nel progresso che aveva caratterizzato gran parte del secolo.

La rivoluzione industriale, che ha cambiato i modi di vita e di rapporti sociali, sembra ingigantire le tensioni sociali (malcontento degli operai), ideali di patria e di nazione che avevano portato l’Italia e la Germania al processo di unificazione nazionale, nel 900 sono stati sostituiti da una politica aggressiva di tipo nazionalista che sfocerà, in Italia e Germania, nell’instaurazione della dittatura.

Le grandi trasformazioni politiche, economiche e sociali che seguono la fine dell’800 e l’inizio del 900 determinano gravi tensioni sociali e internazionali culmineranno in due guerre mondiali. In questo clima viene meno la fiducia degli intellettuali, nella capacità del progresso scientifico di risolvere i problemi della società e di contribuire alla felicità dell’uomo. Si diffonde un atteggiamento di sfiducia e di disagio che si esprimerà in una nuova corrente artistica e letteraria: il Decadentismo, nato durante la seconda rivoluzione industriale, quando si verificano nuove scoperte scientifiche e cambiamenti nell’organizzazione del lavoro industriale che trasformano la società.

Il petrolio prende il posto del carbone, l’energia elettrica si sostituisce al vapore sia nelle industrie che nei trasporti, nelle città e nelle case si  diffonde il telefono e l’acqua corrente, si producono le prime automobili, i primi aeroplani, i film, l’acciaio nell’industria, l’industria chimica, la scienza medica fa enormi progressi.

 L‘industria progredisce e spinge molti paesi europei alla conquista di colonie in altri continenti; il bisogno di manodopera richiama nelle nazioni più industrializzate d’Europa e d’America una forte emigrazione delle aree più arretrate tra cui l’Italia.E’ il periodo anche dei nazionalismi, si diffonde il mito della razza, cioè la convinzione che certe razze umane siano superiori  ad altre. La borghesia che nella prima metà dell’800 ha lottato per gli ideali di libertà e fratellanza nati con la rivoluzione francese, difende ora i suoi interessi ed il suo potere nato dal profitto delle sue imprese, calpesta la libertà dei popoli e sostiene una politica conservatrice. Contro l’ideologia aggressiva della borghesia del 900 si schierano le masse popolari e molti intellettuali. La classe operaia, attraverso manifestazioni di piazza, riesce ad ottenere importanti riforme sociali. Dal 1870 al 1914 si assiste ad un periodo di  un periodo di pace, caratterizzato negli ultimi dieci anni da un progressivo riarmo delle nazioni europee che condurrà  nel 1914 allo scoppio della prima Guerra Mondiale.

Caratteristiche del decadentismo

 

Goya Il sonno della ragione genera i mostri

Le trasformazioni che investirono l’Europa nella seconda metà dell’800, misero in crisi i valori in cui avevano creduto i romantici: ideali di patria, lo spirito religioso e la tradizione popolare.

Al romanticismo si sostituisce una nuova tendenza, quella del decadentismo, che interessa tutta l’Europa ed ha i seguenti caratteri:

1.      I  decadenti non hanno fiducia nella ragione che giudicano uno strumento di ricerca inadeguato; le verità più profonde si colgono coi sensi ed i misteri si svelano con l’intuizione.

  1. I decadenti si isolano dalla società, perché non possono riconoscersi in un mondo così cambiato, rifiutano la letteratura come impegno sociale.
  2. I decadenti sono individualisti, perciò i personaggi delle loro opere sono tutti volti ad esaltare il proprio io ed a dare ascolto alle voci segrete dell’inconscio.
  3. I decadenti adottano un nuovo linguaggio: si servono di simboli, di suoni, di ritmi musicali per riprodurre sensazioni; rifiutano le regole metriche perché sentono che i loro messaggi richiedono nuove forme espressive.

Gli scrittori

I decadenti italiani si ispirano alle esperienze degli intellettuali europei in particolare ai simbolisti francesi.

-         Al filosofo tedesco Nietzsche che esalta il mito del superuomo

-         Il medico austriaco Sigmund Freud che scopre la vita dell’inconscio e la psicoanalisi.

In Italia gli autori che meglio rappresentano il decadentismo sono: Giovanni Pascoli, D’Annunzio e gli scrittori Italo Svevo e Pirandello.

IL FUTURISMO (1900)

 
Pittura Futurista:  Umberto Boccioni     Elasticità

Fra gli intellettuali che esaltavano le macchine al disopra dell’uomo c’era Filippo Tommaso Marinetti, fondatore di un movimento detto futurismo che si caratterizzava per la violente rottura con il passato e che voleva creare nella letteratura e nell’arte un fatto importante.

 Ideali che caratterizzeranno il  900 e condizioneranno l’entrata in guerra.

 
Dix        The flare

Dal “Manifesto” del movimento Futurista di Filippo Tommaso Marinetti

        L’arte in ogni sua espressione deve esaltare

1.      l’abitudine all’energia e alla temerarietà;

2.      il coraggio, la ribellione, la crudeltà;

3.      il rifiuto della letteratura precedente, considerata noiosa e poco virile. Marinetti sostiene “noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo: corsa, salto mortale, lo schiaffo ed il pugno”;

4.      la glorificazione della guerra: “sola igiene del mondo”, del militarismo, del patriottismo,   il disprezzo della donna;

5.      la distruzione della cultura tradizionale:  musei, biblioteche, accademie.

   
Boccioni  La carica dei lancieri

 

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